Antonio Barillà, giornalista de La Stampa, è intervenuto ai microfoni di Calciomercato.it in onda su TvPlay. Ecco i temi trattati.
“FRATTESI UNO DEI PRIMI NOMI PER LA JUVE” – “Frattesi è un profilo che la Juve segue con attenzione e stanno vagliando se intervenire in quel tipo di reparto, viste le soluzione interne di cui parlavamo prima che riescono a compensare a cessioni sicure. Sicuramente Frattesi è uno dei primi nomi per il mercato bianconero. Lui è un calciatore che piace. L’unico problema è che tutte le strategie dei bianconeri sono ferme finché non ci sarà chiarezza su quello che sarà il futuro della Juventus. Se c’è una certezza, se c’è un nome che è sicuramente nei piani bianconeri, quel giocatore è Frattesi e confermo in pieno”.
“ADESSO E’ COMPLICATO DELINEARE LA STRATEGIA FUTURA DELLA JUVENTUS” – “I parametri zero sicuramente li stanno seguendo per quello che dicevamo prima. Per una società che ha bisogno di stare attenta di diversificare gli investimenti, sono una risorsa. Tuttavia, dipende su chi contare o meno e su chi potrebbe essere un affare o meno. La stessa Juventus è un esempio con Pirlo e Pogba. Non sempre si fanno grandissimi affari. Bisogna anche vedere cosa c’è dietro un parametro zero. Molti parametri zero hanno portato commissioni ampie per chi avesse curato le trattative, dunque questi sono fattori che la Juventus adesso non può permettersi perché deve abbattere l’esposizione economica negativa. Per le uscite, la Juve non è in condizione di creare una vetrina per svendere i suoi talenti. Valuteranno in base alle offerte che arriveranno. Quando la Juve ha sacrificato McKennie, la crescita contemporanea di Miretti e Fagioli, ha permesso di darlo via senza ricorrere sul mercato. Quando si vanno a toccare i nomi grossi le valutazioni diventano diverse. Se la Juventus non dovesse andare in Europa, potrebbero esserci giocatori che vorrebbero provare gli stimoli delle avventure europee. Ci sono calciatori che hanno manifestato la volontà di rimanere anche senza qualificazione europea. Se non c’è chiarezza comunque è impossibile stilare la strategia della Juventus. Stanno lavorando con dei tavoli diversi in base agli scenari che ci saranno. Scenari molto complessi, ma è un filone. Se la Juventus dovesse riavere i suoi punti dopo ci sarà il filone degli stipendi, altrettanto complicato. Successivamente ci sarà l’intervento della UEFA. Quando parlo di incertezza del futuro, ha inciso molto il non sapere cosa stai andando a fare. Qui si tratta di penalizzazioni totalmente estranei al campo, i calciatori sono estranei a quei fatti. Si tratta dei bilanci delle società e di una società quotata in borsa”.
“PER IL CASO PLUSVALENZE SONO OTTIMISTA” – “Sono sincero. Per il filone plusvalenze sono ottimista. Sono ottimista perché ho avuto modo di seguire la linea difensiva della Juventus e devo dire che, come linea difensiva, credo ci siano dei temi che potranno essere legittimamente ascoltati. Il problema è vedere cosa accadrà con gli stipendi, dobbiamo mettere in conto che, se dovesse uscire fuori che uno stipendio non è trasparente, abbiamo poi degli atti. Sarà una tappa importante quella delle prossime ore ma non sarà decisiva. L’Europa League sarà decisiva”.
“QUESTA JUVE HA DEGLI ALIBI CONCRETI” – “I giocatori, anche i più esperti, nei primissimi giorni hanno manifestato l’incertezza nel giocare senza conoscere il destino della Juventus. Vivere senza conoscere le sentenze non è semplice. Questa Juventus ha due grandi alibi concreti. Questa situazione e la seconda quella di non poter mai contare sulla squadra che era stata immaginata quest’estate. Io credo che, senza penalizzazione e guardando solo quello che sta accadendo in campo, questo sia un bilancio accettabile. I bianconeri sarebbero in corsa per la qualificazione in Champions, ai quarti di Europa League con tanti giovani lanciati”.
“VLAHOVIC DEVE IMPARARE A GESTIRE QUESTI MOMENTI DIFFICILI” – “La pubalgia che ha afflitto Vlahovic nel primo arco di stagione non lo ha aiutato. Io credo che incida molto anche la foga. Questo ragazzo era abituato a ritmi forsennati a una media gol incredibile. I grandi attaccanti però devono saper gestire anche questi momenti. Tuttavia, si tratta di ragazzi e ci vuole tanta ma tanta pazienza. Questo è un calciatore capace di vedere la porta da tutte le posizioni e capace di intrecciare fisicità e istinto. Deve trovare serenità. Mi sento di dire che, quando sento parlare di cessione di Vlahovic, se dovesse essere così, la vendita dell’attaccante sarebbe legata solo per contingenze bianconere ma non per scelte tecniche. Vlahovic ha mostrato tanta maturità a Firenze e nel primo tratto di Juve. Io credo che lui non aveva mai affrontato un periodo così lungo senza reti e soprattutto con le pressioni che ha la Juventus. Non sta giocando bene e non sta rispettando le promesse. La Juventus ha il terzo attacco della Serie A e ha raggiunto livelli con calciatori che non aveva mai raggiunto in passato. Vedi Rabiot. Secondo me Vlahovic deve imparare, a livello caratteriale, a gestire questi momenti”.
“ALLEGRI E’ ATTUALMENTE UNA GARANZIA PER LA JUVE” – “Bisogna andare a fondo in tutte le situazioni. La Juventus è in una situazione particolare e ha un buco di bilancio netto. Ha un allenatore in casa che, quando rischi di perdere introiti europei, ti ha lanciato tanti giovani. Tra questi due possono giocare in prima squadra. Questo ti permette di abbassare il monte ingaggi e di poter anche non investire sul mercato. Hai un tecnico che, tutto sommato in anno in cui il Napoli vola e ha perso solo ieri il secondo posto a beneficio della Lazio, è in corsa per la finale in Coppa Italia. L’unica macchia è la Champions. Per questo momento Allegri per la Juve è una garanzia”.