Adidas e Nike si adeguano a Puma e fanno saltare i tifosi sulle sedie. L’aumento dei prezzi non piace agli estimatori. Cosa cambia.
Adidas e Nike non possono fare altro. La congiuntura riguarda e coglie anche loro. Sembra impossibile, ma ormai l’abbigliamento sportivo vive di folate. Ossigeno, in questo caso, lo garantisce il calcio: i brand, con l’aiuto del pallone, fatturano cifre incredibili che per quanto concerne l’Italia bastano per andare avanti. Proprio per questo i prezzi non si placano e i modelli nemmeno. In molti stanno adottando l’esempio della Puma. Sempre più maglie per più occasioni: ogni uscita una promozione diversa.
Questo implica costi – sia per l’immagine che per il brand – e non piace ai tifosi. I modelli sono sempre più particolari, ma anche i prezzi levitano: ecco perché Inter, Juve e Roma hanno già messo l’acceleratore. Adidas e Nike sono pronte a sfornare le ultime creazioni per avere il riscontro dei consumatori, ma la prima tegola – per gli appassionati – arriva dalla consapevolezza che ciascun kit da gara costerà il 15% in più. Un prezzo non da poco, considerando che già ora i modelli si aggirano sui 95 euro.
Adidas e Nike alzano i prezzi: la nuova politica non piace ai tifosi
Esclusa la personalizzazione. Il numero di maglia con il numero costa ancora di più, rispetto al computo totale, ovviamente. Spese che i tifosi sono disposti ad affrontare, ma non si sa per quanto tempo. Un recente sondaggio sottolinea che molti opteranno per la versione “replica”: la modalità più economica, per usare un eufemismo, rispetto alla divisa da gara. Questo rischia che molti pezzi rimangano sugli scaffali, premere molto sul calcio può essere redditizio ma anche un boomerang: la passione non ha prezzo, ma fino a un certo punto.
La ressa agli store è un’immagine che potrebbe appartenere ad altri tempi, considerando che il costo di un kit potrebbe comprendere – viste le cifre – diverse volte allo stadio. I biglietti costano molto meno. Più di un tifoso, dunque, potrebbe tenere la maglia dello scorso anno per riuscire a vedere dal vivo i propri beniamini qualche volta in più. Equazione con cui i brand dovranno presto fare i conti. Utile per capire se davvero l’abito fa il monaco. O meglio: se fa il tifoso.
