Inter che si muove su due fronti: il campo e la società. Se il primo dovesse andare bene, il secondo potrebbe muoversi diversamente o quasi.
Come è difficile la vita di un presidente di una squadra di calcio. Si acquista un club con l’intenzione di renderlo il migliore in assoluto e quando stai per riuscirci, seppur a fatica, rischi di doverlo vendere perché forse non puoi pagare il prestito che ti hanno fatto qualche anno primo. Questa è la trista storia dell’Inter di Zhang, giunto a Milano per far ritornare eccezionale i nerazzurri come negli anni di Moratti ma oltre uno scudetto e qualche altro trofeo, niente c’è stato. A causa del covid e delle restrizioni del governo cinese, la famiglia Zhang si è ritrovata a dover cambiare tutta i suoi piani.
E così, mentre Simone Inzaghi e la squadra vanno avanti in Champions League e il duo Marotta–Ausilio porta avanti una politica volta a far quadrare quanto più è possibile il bilancio, i vertici aziendali cercano nuovi sponsor e nuovi soci. Mese dopo mese giungono sempre nuove voci tra l’arrivo di soci di minoranza e quelli di maggioranza. Peccato che, in entrambi i casi non giunga mai nessuno. Soprattutto nel secondo caso, la trattativa si blocca quando Zhang impone la cifra di 1,2 miliardi per la cessione della quota di maggioranza del club.
Certo, la società nerazzurro proverà in tutti i modi ad andare avanti in Champions League e a qualificarsi per la prossima edizione in modo tale da ottenere con certezza i prossimi introiti. Intanto, si cercano soci di minoranza in modo tale da poter ottemperare ai debiti che si hanno e soprattutto a quel finanziamento di 350 milioni di euro che scadrà tra un anno e che rischia di far perdere l’intera società alla proprietà cinese.
Su questo aspetto, si espresso in una certa maniera Andrea Pira, giornalista, che intervenendo ai microfoni di TVPLAY_CMIT ha detto: “Più che di Suning il debito è di Steven Zhang, riguarda la causa che era stata intentata ad Hong Kong, intentata da una serie di banca. Contestano al presidente dell’Inter il mancato rimborso di un’obbligazione da circa 250 milioni di dollari. C’è stata una sentenza dello scorso luglio, per quanto ne sappiamo senza ricorso, a questo punto le banche cinesi starebbero decidendo di chiedere il riconoscimento della sentenza in Italia per poter rilevare degli asset qui in Italia a fronte del debito”.
Dunque, a prescindere da chi sono i debiti, la speranza è che l’Inter abbia un futuro roseo e chiaro già nei prossimi mesi. Un qualcosa che non dipenderà soltanto dal campo di gioco.
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