Lo stadio della Roma rischia di sfumare ancora una volta, dopo il no per Tor Di Valle anche Pietralata presenta qualche problema.
La Roma rischia di veder rallentare sensibilmente i lavori e le pratiche di inizio per il nuovo stadio. Dopo mesi di tentennamenti si arriva a pensare Pietralata come luogo idoneo per far sorgere la struttura. C’è l’accordo primario, l’ok del Sindaco Gualtieri a iniziare il progetto con tanto di presentazione all’Olimpico durante i festeggiamenti per la vittoria della Conference League. Sembra passata una vita e invece non è trascorso neanche un anno, ma le cose sono visibilmente cambiate.
Il motivo è la zona: la seduta congiunta delle Commissioni dei Lavori Pubblici e del Patrimonio ha espresso pareri discordanti, siamo ancora indietro. Se non altro nella visione. La volontà di continuare c’è, ma non in questa maniera. Cosa significa: la struttura preposta per la costruzione dell’impianto presenterebbe delle criticità rispetto al tema degli espropri: concetto spinoso che si potrebbe tradurre in questo modo, l’area dove dovrebbe sorgere lo stadio è stata tutta espropriata.
Stadio della Roma: il nuovo impianto presenta dei problemi
Tranne un lotto, dove ci sarebbe ancora un’abitazione. La società, nel frattempo, si dice al lavoro per reperire nuove aree di parcheggio. C’è, però, dell’altro: i problemi legati alla mobilità. La costruzione dello stadio deve prevedere soluzioni alternative per quanto riguarda i collegamenti e gli accessi al Pertini, l’ISTAT, il Campus Biomedico e il Roma Technopole. In particolare in riferimento allo smaltimento del flusso di persone che si troverebbero – in caso di lavori non congegnati – ad affrontare il traffico in maniera esponenziale.
I collegamenti, dunque, non convincono. Per il momento. Quindi il progetto sembrerebbe essere ancora in alto mare, ma non ci sono gli estremi per definire ogni aspetto tramontato. L’appuntamento è rimandato al prossimo incontro con le Commissioni. Palla al centro. Per il fischio finale c’è ancora tempo. I tifosi sperano che non sia troppo. Fare i conti con le illusioni sarebbe ancora una volta un duro colpo.