De Laurentiis e gli Ultras: è guerra aperta. Cosa sta accadendo a Napoli, il significato del gesto dei tifosi e le prossime mosse del patron
E’ ormai guerra aperta in casa Napoli, tra il presidente De Laurentiis e gli Ultras che popolano le curve del Maradona, in particolare quella B, teatro della vergognosa rissa tra due gruppi organizzati durante Napoli-Milan. Il patron non vuole darla vinta a questo tipo di tifoseria ed è passato all’attacco.
Il patron in più di un’occasione ha preso come modello quello della Thatcher, l’ex primo ministro inglese che debellò il fenomeno degli hoolingans in Inghilterra. Prevenzione, repressione e galera la ricetta della politica britannica, un po’ quello che chiede al governo italiano. E non a caso il patron azzurro ha incontrato il ministro dell’Interno Piantedosi; vuole quasi ad ogni costo un decreto legge che possa fermare questa sorta di follia negli stadi.
Emergenza negli impianti da sconfiggere come primo passo che preveda anche la costruzione degli stessi da parte dei club. Anche in questo caso, De Laurentiis è chiaro; vuole una procedura più snella per le autorizzazioni, ma anche che i Comuni proprietari degli stadi li cedano alle società per un euro con promessa, poi, di investimento.
Riguardo a quanto accaduto durante Napoli-Milan, poi, emergono nuove notizie circa l’atteggiamento degli ultras durante la gara. La Procura di Napoli è al lavoro su quanto accaduto e sta vagliando tutto quanto accaduto nelle ultime settimane; lo scopo è capire se il club sia “ricattato” dagli ultras, se questa frangia di tifosi non sia in pressing nei confronti della società partenopea. Estorsione e violenza privata; sono questi i capi di imputazione su cui sta lavorando la procura napoletana.
L’accensione dei bengala nel finale di gara contro il Milan è stata una mossa premeditata ed organizzata; l’obiettivo era infatti la multa a carico della società – prontamente arrivata – e violare le regole imposte dal Viminale.
Lo scontro tra De Laurentiis e gli ultrà si basa su diversi punti; dalla tessera del tifoso fino all’assegnazione dei biglietti prima della vendita ufficiale per terminare con la festa scudetto che dovrebbe arrivare insieme al titolo di Campione d’Italia, sempre più vicino.
Qui lo scontro è totale; il presidente De Laurentiis, di concerto con l’amministrazione cittadina, è pronto ad organizzare una festa che coinvolga la città nel suo insieme, da piazza del Plebiscito a Scampia fino, naturalmente allo Stadio Maradona. Una decisione, questa, che mira ad una festa di piazza, immersiva escludendo le frange più estreme. Quelle che sostengono a più riprese lo slogan “Napoli siamo noi”.
Oggi, nel frattempo, al palazzo del governo napoletano andrà in scena ua riunione tra prefetto, sindaco e presidente azzurro; sul tavolo anche la trasferta dei tifosi azzurri a Milano in vista dei quarti di Champions League ed il pianificare la possibile festa.
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