L’ex centrocampista, tra le altre di Lazio, Fiorentina e Chievo Verona, Christian Sisostri Manfredini, è intervenuto ai microfoni di TVPlay.it: le sue considerazioni in merito agli insulti razzisti a Romelu Lukaku e non solo
Il match di Coppa Italia tra Juve e Inter, terminato con il punteggio di 1-1, continua a far discutere per i cori e ululati razzisti che alcuni sostenitori della Juventus hanno indirizzato nei confronti di Romelu Lukaku.
L’attaccante belga, dopo aver realizzato il gol del pareggio, è stato anche espulso dall’arbitro Massa poiché la sua esultanza, dito all’indirizzo della bocca a zittire i tifosi bianconeri, è stata ritenuta provocatoria. La decisone del fischietto ligure, per molti, è stata eccessiva.
A tal proposito abbiamo intercettato ai nostri microfoni Christian Sisostri Manfredini. L’ex centrocampista, con un passato tra le altre nella Lazio, si è espresso in maniera piuttosto netta su quanto accaduto all’Allianz Stadium. Il classe ’75 ha analizzato anche il big match della 29a giornata tra Lazio e Juve, entrambe sue ex squadre.
Christian Manfredini a TVPlay.it: “Insulti razzisti? Si parla tanto, ma nel concreto non si fa mai nulla”
Cosa ne pensi di quanto accaduto all’Allianz Stadium in merito agli insulti razzisti nei confronti di Lukaku?
“E’ facile dire che queste cose non debbano accadere. Sono sempre accadute, anche quando giocavo io nel 2004, nel 2005, nel 2008. Quanto tempo è passato? 15 anni? Ora siamo qui, come praticamente ogni anno, a parlare nuovamente. Dobbiamo chiederci: cosa possiamo fare per evitare che in futuro siamo di nuovo qui a commentare cose di questo tipo? Si parla tanto, ma poi nel concreto non si fa mai nulla. Dobbiamo educare 70.000 persone negli stadi? La metà possono anche capirlo, ma poi ci saranno sempre quegli che continueranno. Purtroppo è così e in Italia succede un po’ troppo spesso. Multare le società è il modo per rimediare? Che senso ha far pagare le società per la condotta di alcuni? Che colpa ne hanno? Per me, ad ogni modo, la soluzione migliore è fregarsene, cioè un calciatore dovrebbe continuare a svolgere il suo lavoro. Lo facevamo anche con me. Un campione come Lukaku deve andare avanti, anche perché quelle stesse persone che lo hanno insultato se lo incontrassero fuori lo stadio gli chiederebbero l’autografo o una foto”.
Nel weekend all’Olimpico si disputerà Lazio-Juve, tu sei cresciuto nei bianconeri ed hai militato per diversi anni nei capitolini. Come vedi il match? La Lazio riuscirà a tornare in Champions dopo due anni di assenza?
“Il match tra Lazio e Juve, secondo me, sarà interessante da un punto di vista tattico e tecnico. La Lazio, negli ultimi anni, ha messo spesso in difficoltà la Juve e in casa potrebbe disputare una grande partita. Credo che la Lazio abbia tutte le carte in regola per arrivare almeno quarta, al momento è seconda quindi ha anche un leggero vantaggio. Ovviamente la corsa per la Champions sarà serrata fino alla fine del campionato visto che ci sono tante squadre in pochi punti. La Juve sta macinando tantissimi punti. E’ in forma, così come la Lazio”.
Un calciatore della della Lazio che ti ha colpito maggiormente in questa stagione?
“Su tutti Zaccagni, la sua crescita è evidente. Merita assolutamente la Nazionale e spero che venga convocato da Mancini al più presto. Poi non posso non citare Pedro. Lo spagnolo è un campione, un calciatore vero e nonostante i quasi 36 anni è di un’altra categoria”.