Da Capello-Mancini a Rossi-Ljajic, fino a Maldini-Spalletti: i “fuori dal tunnel” più epici

Napoli-Milan è stata anche la baruffa tra Maldini e Spalletti nel tunnel degli spogliatoi: abitudine non nuova in Serie A. I casi più celebri.

Charles Aznavour cantava “E io fra di voi”, un motivetto sempre attuale portato alla luce anche dal Varietà televisivo italiano. Deve averlo pensato anche Rafael Leao, protagonista in campo al Diego Armando Maradona contro il Napoli, ma terzo incomodo nell’avvicendamento – tutt’altro che pacato – nel tunnel che porta agli spogliatoi tra Maldini e Spalletti. Due uomini di calcio che lasciano da parte i convenevoli in un momento piuttosto teso. Capita, fuori programma che restano sul campo e si chiariscono dopo. Non sempre tutto finisce a tarallucci e vino.

Delio Rossi-Ljajic
Delio Rossi-Ljajic, scontro epico (ANSA)

De Laurentiis ha difeso Spalletti (suo allenatore) definendolo “uomo di grande educazione”. Qui il punto non è la condotta, ma l’impulsività. Talvolta il cuore e la pancia prendono il sopravvento e la signorilità si concede qualche momento di pausa dando spazio al resto. Non siamo ai livelli di Conte-Tuchel in Premier League, ma nel corso della Serie A qualche avvicendamento acceso nello spogliatoio c’è stato. O meglio: nel tunnel che porta agli spogliatoi. Sia tra avversari, ma anche tra (presunti) complici. Come Totti e Spalletti che, dopo un Atalanta-Roma vennero quasi alle mani. Incomprensioni.

Maldini-Spalletti e non solo: gli “scontri” più epici negli spogliatoi

Le stesse che hanno avuto Fabio Capello e Roberto Mancini. L’attuale Commissario Tecnico della Nazionale Azzurra, nel 2001, allenava la Fiorentina. Nella partita contro la Roma, vinta dai giallorossi per 2 reti a 1, ci fu un duro faccia a faccia tra l’attuale CT azzurro e l’ex tecnico del Real Madrid. Il motivo era un’incomprensione dovuta al fatto che i giocatori viola non avevano buttato la palla fuori mentre un calciatore della Roma era a terra.

Ljajic Delio Rossi
L’allenatore e il serbo (ANSA)

Capello cominciò a urlare contro Mancini in maniera spropositata. Il Mancio non le mandò a dire: “Sei un maleducato. I giocatori non buttano fuori la palla e te la prendi con me? Mi urli in faccia? Sei un maleducato, basta”. Tra i due non è mai corso buon sangue neanche dopo, quando si sedettero su altre panchine. Stessa cosa successe a Delio Rossi, lui su una panchina, sempre quella della Fiorentina, ma è una casualità, c’era: il contesto era – a modo suo – importante.

Da Delio Rossi a Roberto Mancini: quelli che hanno perso le staffe

Dieci anni fa, Fiorentina-Novara, una partita da dentro o fuori che avrebbe sancito la possibile salvezza viola dopo che il tecnico era stato chiamato per provare il miracolo. Mihajlovic, compianto collega, aveva portato appena 10 punti in 12 partite. Delio Rossi provò a sistemare la situazione, in quell’occasione non vi riuscì: solo Montolivo evitò la sconfitta alla Fiorentina con una doppietta. Quella partita – che finì in parità – viene ricordata per lo scatto d’ira dell’attuale allenatore del Foggia.

Capello-Mancini
Capello-Mancini, faccia a faccia nel tunnel (ANSA)

Il quale – all’epoca – provò a sostituire Ljajic: il serbo non la prese benissimo e offese pubblicamente l’allenatore. L’uomo non ci pensò due volte: lo prese a pugni in panchina. Ma cos’era successo? L’ex Roma prese di mira la madre del tecnico con insulti piuttosto pesanti: “Non ci ho visto più”, disse Delio Rossi. I due non si videro più per un po’. Situazioni che segnano, in tutti i sensi, dentro e fuori dal tunnel. Quando la testa dovrebbe stare a riposo e, invece, spesso si perde. Oggi come ieri e, forse, anche come domani. Il calcio è genio, ma anche sregolatezza. Specialmente nel momento in cui saltano i nervi prima degli schemi. Allora, a vincere, è chi ritrova per primo la lucidità.

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