Nella partita di ieri sera la curva del Napoli ha messo in scena una profonda protesta nei confronti di De Laurentiis: ecco la verità.
È stata una serata nera per il Napoli e i suoi tifosi. In primis per il risultato fortemente deludente, con il pesante 0-4 inflitto dal Milan. I partenopei sono apparsi come una squadra mai in partita che, orfani di Osimhen, non sono mai riusciti a rispondere ad un avversario che invece è andato a tutt’altra velocità e ha meritato il successo.
Inoltre non c’è stato neanche l’aiuto da parte del pubblico. Al Maradona, infatti, è venuta fuori quasi esclusivamente la voce del settore ospiti. I sostenitori rossoneri si sono fatti sentire con forza e costanza dal primo all’ultimo minuto di gioco.
Nonostante il duro ko, resta una stagione fortemente positiva per il Napoli. C’è uno scudetto che si avvicina (la Lazio seconda dista ancora 16 punti) e quanto raccolto fino ad oggi non può che continuare a portare entusiasmo.
Napoli, tutto sullo strappo con De Laurentiis
Il brutto rapporto tra gli ultras e De Laurentiis rischia però di intaccare la favola Napoli. L’origine del conflitto sta nell’impossibilità di portare all’interno dello stadio bandiere, tamburi e simboli della tifoseria. Divieto che il presidente del Napoli non ha intenzione di modificare ed è così che si arrivati allo scontro.
Napoli-Milan è iniziata con tante ore di anticipo per i tifosi partenopei. Alle 16:30, infatti, è partita la contestazione all’esterno dello stadio con tanto di enormi bandiere e fumogeni azzurri che sono spiccati per un paio d’ore. Numerosi gli insulti rivolti al presidente del Napoli che sono poi continuati anche all’interno del Maradona. Qui era anche previsto uno sciopero del tifo ed invece si è arrivati addirittura allo scontro fisico tra gli stessi supporters azzurri in Curva B.
Per avere un quadro più chiaro su quanto è successo, Alessandro Cosentino, membro dei vertici del tifo organizzato del Napoli, è intervenuto in diretta a Calciomercato.it in onda su TvPlay. “Sono cose che ormai sanno tutti quanti, non è una cosa ristretta solo alla città di Napoli. Il presidente del Napoli ha deciso che i gruppi organizzati, tesserati e non, non li vuole più allo stadio, sia se hai fatto la tessera che non. Non è che siamo impazziti, è uno strappo che abbiamo tentato più volte di ricucire, ma tutte le volte che ci dovevamo incontrare si finiva sempre col rimandare. Avevamo preparato coreografie, tutto. Io sono uno dei fortunati che si è goduto due Scudetti. Il dispiacere più grande è che invece tanti giovani sono messi alla porta in favore di tifosi occasionali. Ci siamo successivamente incontrati perché voleva farci i complimenti per le nostre coreografie. Ora cos’è questo? Nessuno è nemico del Napoli, tanti però ora stanno sulle loro perché per un accredito, chi perché deve fare tv, ognuno mantiene le distanze. Oggi non riesce a fare il personaggio di primo piano attraverso giocatori o allenatore e quindi lo prova a fare in questa maniera”.