Alessandro Cosentino, membro dei vertici del tifo organizzato del Napoli, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.
“LE ABBIAMO PROVATE TUTTE PER RICUCIRE CON DE LAURENTIIS” – “Sono cose che ormai sanno tutti quanti, non è una cosa ristretta solo alla città di Napoli. La presidenza parla su canali nazionali, tutto il mondo sa cosa sta succedendo. Il presidente del Napoli ha deciso che i gruppi organizzati, tesserati e non, non li vuole più allo stadio, sia se hai fatto la tessera che non. Per quanto riguarda noi, che non siamo fidelizzati, per come si è messa la cosa ieri è stata l’ultima volta che sono usciti i biglietti senza che ci fosse il bisogno della tessera del tifoso per prenderli. Non è che siamo impazziti, è uno strappo che abbiamo tentato più volte di ricucire, ma tutte le volte che ci dovevamo incontrare si finiva sempre col rimandare. Avevamo preparato coreografie, tutto. Io sono uno dei fortunati che si è goduto due Scudetti, il dispiacere più grande è che invece tanti giovani sono messi alla porta in favore di tifosi occasionali. Non contiamo e non serviamo più, quando è arrivato ci ha voluto conoscere, ci ha fatto proposte e noi abbiamo detto che l’era dei tifosi a pagamento era finita, sappiamo i personaggi che sono diventati giornalai e giornalisti, prima erano tifosi a pagamento, noi gli abbiamo detto che ora Napoli era pulita. Ci siamo successivamente incontrati perché voleva farci i complimenti per le nostre coreografie. Ora cos’è questo? Nessuno è nemico del Napoli, tanti però ora stanno sulle loro perché per un accredito, chi perché deve fare tv, ognuno mantiene le distanze. Oggi non riesce a fare il personaggio di primo piano attraverso giocatori o allenatore e ora lo fa così”.
“NAPOLI NON È MILANO O LONDRA” – “Ci siamo autolesionati provando in tutti i modi a spiegare determinate situazioni, la presidenza del Napoli parla di sequestri e altro, io sfido chiunque ad andare al distretto di Napoli a Fuorigrotta, che preside il San Paolo, e di vedere ieri cos’è successo, l’altra domenica ancora e quella prima. Per chi chiede il biglietto e fa domanda per il biglietto, ticketone gira in automatico la documentazione alla questura, che risponde se ci sono procedimenti penali e altri problemi e non ti dà il biglietto, c’è anche una diffida preventiva. Possiamo vederci al distretto e vedere se hanno ragione loro o noi, non c’è assolutamente nulla di cui parla ora la presidenza. Per gli incontri le abbiamo provate tutte, presidente, questore, dirigenti che girano intorno al Napoli… se c’è un protocollo va rispettato in toto, perché negli altri stadi entrano striscioni e bandiere? Perché entrano anche nei nostri distinti? Sulle torce ieri sono state accese come segnale di rabbia per quello che stiamo subendo dopo tanti sacrifici, a differenza di tanti personaggi che stanno qui in giro noi paghiamo tutto, non ci regala niente nessuno. Chi conosce e sa che persone siamo stia al suo posto e rispetti i sacrifici economici e la lontananza dalle famiglie che paghiamo per vedere le partite, quando la presidenza del Napoli mi parla di stadio modello inglese e mi mette il settore popolare a 80€ vuol dire che per vedere la partita padre e figlio pagano 130€, ricordo che il reddito pro capite a Napoli è di 700/800€, non siamo Milano, Londra o Parigi. Invece si cercano le risse, quello che è successo a Francoforte, è successo, abbiamo sbagliato, ma non è quello la causa di tutta questa storia, vi prego di essere veritieri”.
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