Il centrocampista ceco torna sul suo coming out: e fai una confessione sui colleghi: ecco le parole del calciatore dello Sparta Praga
Lo scorso 13 febbraio Jakub Jankto, giocatore dello Sparta Praga, ex Udinese e Sampdoria, aveva fatto coming out: si era fatto forza ed aveva rivelato il suo orientamento sessuale in un mondo, quello del calcio, sempre diffidente in merito. Alcune settimane dopo, ai microfoni di Marca, aveva spiegato l’impatto delle sue confessioni: “Sono state tre settimane difficili, soprattutto la prima, perché non sapevo cosa aspettarmi. Ma le reazioni sono state perfette in Repubblica Ceca, Spagna, Italia… ora sono libero, era la cosa giusta da fare”.
“Quando ero piccolo e avevo 14 o 15 anni – ha proseguito – sentivo che qualcosa era diverso. Ho provato ad avere rapporti con le donne, ma sentivo che qualcosa non andava. Non aveva senso continuare così tutta la vita perché vivi una volta sola e poi non c’è niente. Ho deciso che non ha senso perché tutto si può risolvere come l’abbiamo risolto noi e ora sono libero. Mia moglie è rimasta scioccata. Quando lo dici dopo 26 anni non è scontato. Grazie a Dio ho passato quel periodo e mi hanno aiutato in ogni modo. L’unica cosa un po’ difficile è stata spiegarlo a nostro figlio, ma grazie a mia moglie abbiamo raggiunto un accordo e facciamo di tutto per lui”.
Jankto: “Non farò nomi”
Il calciatore ceco in queste ore è stato intervistato da Sky TG 24 ed è tornato a parlare del suo coming out: il primo di un calciatore di così alto livello. Jakub Jankto ha così aggiunto: “L’ho fatto prima per me stesso e poi per aiutare gli altri. Quanto ci ho pensato? Lo sapevo sin da piccolo, però tendi a dire ‘posso continuare in qualche maniera’. Diciamo che il mondo calcistico è un po’ omofobo, l’ho detto tante volte e lo sappiamo tutti, però mi è venuto improvvisamente, non era qualcosa di programmato. Mi è venuto così e non mi dispiace di averlo fatto. Finalmente posso fare quello che voglio e sono felicissimo“.
Il centrocampista ha poi continuato: “Io sicuramente non farò i nomi però ci sono altri calciatori gay. C’erano, ci sono e ci saranno. È così. Mi sono arrivati messaggi. Io non pretendo che adesso facciano coming out anche loro, però forse il mio esempio li può aiutare, magari nel futuro penseranno ‘Lo posso fare anch’io’“. Sull’ormai ex fidanzata ha infine ribadito: “Secondo me se due persone si amano e si vogliono bene, possono tranquillamente occuparsi dei bambini, dando forse un esempio migliore di tante madri e padri perché ci sono sempre i brutti esempi, dove i genitori non si comportano bene“.