Simone Inzaghi ora traballa. La solidità della panchina dell’Inter è a rischio: sconfitta numero 10, la società riflette sul futuro.
Simone Inzaghi riflette, ma la sentenza sembra già scritta: i tifosi non lo vogliono più, perdere con la Fiorentina è l’ultima goccia per la piazza che avrebbe preferito un atteggiamento diverso dopo la sosta. I nerazzurri – al cospetto di Italiano – sono apparsi spenti e senza idee, per non parlare del loop sotto porta sui cui ci vorrebbero delle sedute a parte. Il problema non è dovuto all’allenamento, ma alla mentalità.
Alcune scelte dell’allenatore sono in discussione, ma non è solo questo il punto da analizzare. Tante sono le possibilità d’ora in poi, ma di sicuro Inzaghi ha finito la rendita: vincere in Supercoppa non basta. Serve altro adesso, ovvero che il treno per l’Europa che conta non sfugga, ma i numeri sono sotto gli occhi di tutti. -30 punti per 10 sconfitte in campionato: un numero che pesa, un ruolino di marcia che continua ad avere un senso solo perché le inseguitrici vanno a passo d’uomo, ma l’attesa sta per finire. Servono risposte immediate.
Altrimenti l’Inter si regolerà di conseguenza: la posizione di Inzaghi non è più ben salda come un tempo. Ora tutto (e tutti) sono in discussione. Gli obiettivi devono essere raggiunti. La strada fino a fine stagione è ancora lunga, ma non c’è più tempo per i rimpianti: occorre dare tutto fino in fondo per cercare di prendere un treno che non ripassa. Restare fuori dalla Champions sarebbe troppo. Allora la società nerazzurra si sta guardando intorno: il ciclo Inzaghi potrebbe finire, ma non sono ancora chiare le modalità di questo addio.
È vero, però, che Zhang si sta facendo un giro per capire: cambiare tecnico significa anche modificare l’approccio, forse è proprio quello che serve ma per essere sicuri occorre valutare il rapporto qualità-prezzo. Rendersi conto di cosa ci sia in giro ultimamente. Si è liberato Conte, ma pensare a un ritorno è difficile: in primis perché non si sono lasciati proprio benissimo. La buonuscita pretesa ai tempi dal tecnico salentino non fu edificante, ma anche se il passato fosse dimenticato, tutti si ricordano le priorità di Antonio Conte. Mercato, mercato, mercato. I nerazzurri non possono spendere più di tanto: il budget va tenuto sotto controllo. Non è l’unico nome, di certo Inzaghi da qualche giorno, Conte a parte, non naviga in acque tranquille. Il crollo contro la Fiorentina ha fatto crollare anche le sue quotazioni, non si sa ancora a vantaggio di chi.
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