Napoli-Milan, uno scontro tra Serie A e Champions League che porta a chiedersi quanto sarà importante il passato glorioso di un club.
Napoli contro Milan, prima contro quarta in classifica, 71 punti contro 48. Primo attacco e prima difesa del campionato contro terzo attacco e decima difesa della Serie A. I possibili futuri campioni d’Italia contro quelli in carica. Insomma, tra la gara del 2 aprile e le due sfide di Champions League, ci si aspettano delle gare eccezionali. Nella partita di andata, si impose la squadra di Spalletti con un gol di Simone di testa. Questa volta, sarà tutto da decifrare perché in ballo c’è troppo.
Se dal canto loro i partenopei hanno il dovere di provare a vincere tutte tre le sfide per fare la storia, dall’altra parte ci sono i rossoneri che sono chiamati a conquistare l’intera posta in palio proprio per la loro storia. Insomma, è una questione di storia: una la sta costruendo mentre l’altra ha il dovere di confermarla perché, in caso contrario, sarebbe una stagione completamente fallimentare su tutti i fronti.
Sarà un mese di aprile di fuoco per le due squadre che, nel giro di neanche venti giorni, si sfideranno tre volte per due obiettivi diversi. Su questo aspetto è stato chiaro Stefano Pioli, che ha parlato dal palco della presentazione del 18° torneo Amici dei Bambini: “Il Napoli è una squadra molto forte, ci sono grandi giocatori, sta facendo un campionato fantastico ma la Champions è la Champions. Tutte le otto squadra rimaste sono forti, le difficoltà ci saranno per tutti ma ci saranno anche grandi stimoli e motivazioni per fare bene“.
In effetti è vero, il campionato è una cosa e la Champions League è un’altra competizione. Tra le due, guardando la storia, è avvantaggiata sicuramente la squadra di Pioli. La tradizione è dalla sua parte grazie ai 7 trofei vinti in passato. Basti pensare che, solo Maldini che ora riveste il ruolo di dirigente, da calciatore ne ha vinte cinque. Potrà quindi trasferire alla squadra tutta la sua esperienza, la sua sapienza e far capire l’importanza di certe gare.
Ma nel calcio, realmente la tradizione ha un peso così consistente da influire un risultato finale? Se si pensa a squadra come il Bayer Leverkusen, al Monaco, al Porto o al Borussia Dortmund, viene da dire di no. Non sempre le squadre blasonate hanno la meglio solo per la loro storia. In campo non va il passato ma il presente e se vi sono dei problemi, non è detto che si possono superare aggrappandosi solamente a quanto si è vinto in passato.
Dunque, proprio su questo il Napoli si dovrà aggrappare: nulla è realmente scontato e tutto si può costruire perché la storia attuale non la fa il passato ma coloro che scenderanno in campo prossimamente.
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