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AVV. ENRICO LUBRANO: “INCHIESTA JUVE-PLUSVALENZE? LO SCUDETTO DEVE ESSERE REVOCATO A CHI ALTERA LA REGOLARITA’ DEL CAMPIONATO”

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Gianlorenzo Di Pinto

L’avvocato Enrico Lubrano, esperto di diritto sportivo, ha parlato ai microfoni di TVPLAY_CMIT in merito all’inchiesta plusvalenze che vede coinvolta la Juventus

Enrico Lubrano a TvPlay

“PRIMA PAGINA DEL RICORSO”: “La cosa è molto semplice. La Corte Federale ha accertato che con il sistema il sistema delle plusvalenze ha alterato la regolarità dei campionati 2018-19, 19-20 e 20-21. Questo lo sottolinea in maniera chiarissima a pagina 34 della decisione. Allora da che mondo e mondo se tu hai alterato la regolarità di un campionato, che hai poi vinto sul sul campo, lo Scudetto ti deve essere revocato, è molto semplice così com’è stato ai tempi di Calciopoli. Deve essere revocato a chi ha alterato la regolarità del campionato e, di conseguenza, assegnato a chi è arrivato secondo. Quindi revocato alla Juve e assegnato al Napoli. Questo è il contenuto del ricorso che fa riferimento ad una serie di principi generali che sono esterni all’ordinamento sportivo. Quest’ultimo, infatti, non prevede che per violazione di lealtà sportiva ci sia la revoca dello scudetto. Infatti abbiamo citato gli articoli 4 e 31.1 del Codice di Giustizia Sportiva per violazione delle norme superiori, come gli articoli 3 e 97 della Costituzione cioè imparzialità, uguaglianza e ragionevolezza, perché nel momento in cui la violazione della lealtà sportiva si traduce, e lo scrive la Corte Federale d’Appello, in un’alterazione in una regolarità del campionato la sanzione deve essere tassativamente la revoca dello Scudetto”.

“IL RUOLO DEL NAPOLI”- “Il Napoli ne è a conoscenza. E’ fuori da questa vicenda ma, come tutti, ne è conoscenza. Lo Scudetto come patrimonio storico appartiene al pubblico, alla città ed anche fisiologico che su questa vicenda si siano mosse le associazione dei tifosi e il Codacons a tutela dei consumatori. Parliamo di principi di base, non di chissà quali principi giuridici. Lo dice la Corte Federale d’Appello: se hai alterato la regolarità del campionato meriti di subire la revocazione dello Scudetto”.

“PERCHE’ IL RICORSO E’ STATO FATTO ADESSO”“Abbiamo fatto l’intervento ad opponedum su ricorso della Juve, chiedendo di partecipare  a quel giudizio per un motivo semplice: il presupposto del ricorso al Tar Lazio non è altro che il modo, per la Corte Federale d’Appello, per rivendicare il fatto che la Juventus ha alterato la regolarità dei campionati, in particolare della stagione 2018-19. Se questa decisone fosse annullata dal Collegio di Garanzia, anche solo per motivi procedurali, cadrebbe quella statuizione che è centrale che però è tipo sostanziale. La Juventus, adesso però non abbiamo ancora materialmente il ricorso, ma quando il Collegio ce lo invierà ha fatto motivi prevalentemente di ordine formale e procedurale. Dobbiamo difendere la decisione della Corte Federale d’Appello nella parte in cui pone una statuizione che riteniamo giusta, cioé che questo sistema delle plusvalenze ha alterato il campionato. Questo presupposto va mantenuto, per farlo serve che il ricorso della Juve non sia accolto su quel punto e che quindi la decisione della Corte Federale d’Appello resti in piedi integralmente o quantomeno sul punto in cui mette nero su bianco che quelle plusvalenze hanno alterato la regolarità del campionato 2018-19”. 

“LA JUVE NON STA CONTESTANDO I FATTI MA CONTESTA IL PROCEDIMENTO?” “Non lo so perché non abbiamo avuto ancora la copia del ricorso della Juve al Collegio di Garanzia, cosa che abbiamo chiesto con l’atto di intervento ad opponendum proprio per fare la memoria difensiva cui termine scade il prossimo 7 aprile. Quindi potremo prendere posizione sui motivi della Juve quando avremo ricevuto dalla segreteria del Collegio di Garanzia il ricorso ai fini della predisposizione, come detto, della memoria difensiva e dell’udienza che si terrà il 19 aprile”. 

“ITER E IN QUANTO TEMPO POTREBBE ARRIVARE UNA DECISIONE DAL TAR”: “Noi stiamo con i piedi per terra. Un avvocato fa un ricorso quando ci sono i presupposti giuridici che vuol dire avere dei presupposti e non avere delle certezze. Il diritto e la giustizia non sono scienze esatte, chiaramente anche un’azione fondata poi si gioca le sue carte. La cosa importante è sapere di essere preparati, si scende in campo solo se ci si sente forti poi il risultato è da verificare. I principi che portiamo al Tar sono quelli elencati prima e sono semplici, di ragionevolezza, di par condicio e di buon senso. I tempi del Tar, non avendo noi presentato richiesta cautelare, non sono pronosticabili. Realisticamente intorno all’anno, anno e mezzo”.

Gianlorenzo Di Pinto

Gianlorenzo Di Pinto, classe ’96. Laurea Magistrale in Comunicazione e Culture Digitali. Giornalista e Web Content Editor. Sono appassionato di sport, sociologia, geografia, serie-tv e videogames. Dal 2019 nel giornalismo online. Su TvPlay, inoltre, sono co-conduttore degli approfondimenti settimanali sulla Serie B e Serie C.

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