Napoli, si comincia a dialogare: l’argomento è la festa Scudetto. Il piano sicurezza va verso una Piazza Plebiscito contenuta. È polemica.
Napoli, si gioca un’altra partita. Se il campionato, apparentemente, non ha più nulla da chiedere e un popolo aspetta soltanto di dover festeggiare, la diatriba si sposta su altri campi. La festa non è festa senza un programma: a Napoli già si pensa a cosa fare, ma soprattuto come. C’è grande attesa per un terzo Scudetto che manca da troppo tempo e potrebbe arrivare come la scintilla che riscatta anni di inseguimento e sogni infranti.
Ora è tutto vero, ma l’atmosfera per le strade deve restare da sogno. È vero che i cittadini non riescono più a contenere l’euforia: la scaramanzia ha prestato il fianco a una sana follia. Tante sono le iniziative per i quartieri di Napoli e non solo: il tricolore sul petto va accolto e omaggiato come qualcosa di unico. La patria di Troisi, Pino Daniele e Kvaratskhelia (perchè ormai è napoletano acquisito. In caso di Scudetto potrebbe scattare la cittadinanza onoraria sull’asse Vomero-Tbilisi) si prepara a vivere una notte di mezza estate – se continua così più primavera inoltrata – senza troppe pretese.
Stare tutti insieme e dare sfogo alle suggestioni di anni fra riti e possibilità. Questo sulla carta, nella realtà il fiume di persone va contenuto: facile a dirsi, meno a farsi. Il giorno dei festeggiamenti dovrà essere ricordato per l’euforia e non altro. A Napoli si temono incidenti, non per via della condotta dei tifosi, ma le autorità ritengono che possa scattare qualche parapiglia. Niente aggressioni, il timore è la calca. A rendere tutto più difficile le voci sulla gestione di Napoli dopo i fatti di Champions. Vietato sbagliare, proprio per questo una festa potrebbe essere smorzata sul nascere.
Ci vuole ben altro per fermare l’entusiasmo dei partenopei, però, l’incontro fra il Sindaco Manfredi, il Prefetto Palomba e il Presidente De Laurentiis ha portato a un primo verdetto: Piazza Plebiscito potrebbe essere a numero chiuso e su prenotazione. La festa Scudetto a ingressi, come se fosse un locale. La decisione ha fatto infuriare l’opinione pubblica. Tante personalità illustri si sono dette contrariate, a partire dal politico Luigi De Magistris che Napoli l’ha amministrata non molto tempo fa. Il dibattito è ancora aperto, ma tanti sono i sospesi. A partire dalla tipologia di evento: Gigi D’Alessio pensava a un concerto gratuito. Tra il dire e il fare, però, c’è di mezzo l’ordine pubblico.
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