Retegui è pronto a sbarcare in Europa, ma un incredibile retroscena ha rivelato che tre anni fa era stato vicino ad un club italiano: ecco quale.
Mateo Retegui è finito sulla bocca di tutti, specialmente grazie all’inaspettata convocazione in Nazionale nell’Italia di Roberto Mancini. Decisione che ha destato scalpore e che ha riportato al centro dei vari dibattiti del nostro paese la questione oriundi.
In ogni caso, il centravanti del Tigre ha messo a segno due gol in due partite (contro Inghilterra e Malta), dimostrando di avere comunque qualità notevoli sotto porta. Il suo futuro potrebbe quindi prendere presto una svolta, con diverse squadre europee che stanno aumentando i contatti con il padre agente.
Inter, Milan, ma anche Lazio e altre squadre straniere (Premier League su tutte) starebbero cercando di capire quanti milioni potrebbero far vacillare il Tigre, che detiene il 50% del cartellino dell’attaccante 23enne.
In realtà Retegui non è di certo una scoperta per gli appassionati del calcio argentino e, in generale, sudamericano. La sua vena realizzativa è infatti abbastanza nota, visti i 29 gol segnati in 50 partite totali nelle due stagioni di militanza al Tigre, uno dei vari club di Buenos Aires. Dopo essere cresciuto nel Boca Juniors, il centravanti classe ’99 ha dovuto fare un passo indietro per trovare continuità di prestazioni e gol.
La chiamata a sorpresa di Roberto Mancini ha catapultato Retegui al centro dell’attenzione mediatica del calcio italiano. Una sorta di lampo improvviso che ha aumentato pressioni e notorietà. L’italo-argentino è riuscito a reggere l’urto, andando in gol nelle prime due partite giocate sul territorio europeo e con la maglia azzurra. Eppure il salto nel vecchio continente sarebbe potuto arrivare già tre anni fa.
Sì, perché il retroscena ha del clamoroso. Su Retegui c’era stato un forte interesse del Pescara, all’epoca in Serie B. Daniele Sebastiani, presidente dei biancoazzurri che in Sudamerica ha spesso pescato talenti importanti, aveva infatti trattato a lungo con il Boca Juniors per il suo acquisto, sulla base di un prestito oneroso da 500mila euro e il diritto di riscatto fissato a 1,5 milioni. Cifre decisamente lontane da quelle attuali. La trattativa era in realtà ben avviata, ma alla fine l’affare sfumò soprattutto per i consigli del padre che suggerì al giovane attaccante di restare ancora in Argentina, più precisamente al Boca, per crescere.
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