Francesco Totti che fu il primo a credere in Retegui, attaccante in gol contro Inghilterra e Malta, ha rivelato un clamoroso retroscena.
Terminata la carriera da calciatore, Francesco Totti ha fin da subito deciso quale fosse il suo futuro: vestire i panni del procuratore sportivo. Un ruolo complicato, ma dove la sua conoscenza, dettata da tantissimi anni giocati ai massimi livelli, ha fatto la differenza sin dalle primissime esperienze.
Aprendo la sua agenzia personale (CT10 Management), Totti ha puntato tutto sullo scouting internazionale, cominciando a setacciare con grande attenzione diverse nazioni. Tra queste non poteva di certo mancare anche l’Argentina, uno dei territori che storicamente produce un gran numero di talenti.
Proprio in una recente intervista, l’ex capitano della Roma ha svelato un clamoroso retroscena, affermando di aver notato e provato a prendere come suo assistito Mateo Retegui, quando quest’ultimo era ancora praticamente uno sconosciuto.
“Lo vidi in alcuni video e mi ha impressionato sul lato fisico, mentale e voglioso. Non l’ho segnalato io a Mancini, ma in ogni caso è un ragazzo che merita e che ha una famiglia che lo aiuta alle spalle. Penso che avrà un bel futuro”, ha rivelato Totti ai microfoni di Sky Sport.
Ma non solo. “Sto trattando un talento incredibile dall’Argentina, forte forte forte, una mezza punta-attaccante. È devastante. Il nome non lo dico, altrimenti me lo soffiano”. Così nel giugno 2020 Francesco Totti parlava dell’oriundo Mateo Retegui, oggi 23enne centravanti del Tigre, a cui Roberto Mancini ha deciso di affidare l’attacco dell’Italia nelle prime gare di qualificazione a Euro 2024 ottenendo in cambio due gol (il primo nel match perso a Napoli contro l’Inghilterra e il secondo in quello vinto a Malta).
La corte dell’ex capitano della Roma non lasciò di certo indifferente il bomber, che allora era di proprietà del Boca Juniors e giocava in prestito nell’Estudiantes. “È un orgoglio e un’enorme gioia che una persona importante come lui si sia accorta di me” disse allora un giovanissimo Retegui, che entrò a far parte della ‘scuderia’ di Totti, mentre oggi è invece rappresentato dal padre. Dopo le apparizioni con la Nazionale, il telefono ha iniziato a squillare, con il papà già pronto a trattare con diversi club italiani ed europei, rimasti ‘folgorati’ dai primi gol azzurri del figlio. Un talento che l’ex numero 10 della Roma notò prima di tutti.
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