Stefano Salandin, giornalista, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.
“IL PSG, IN QUESTO MOMENTO, NON È SU MANCINI” – “In questo momento non c’è nulla, ci siamo sentiti oggi con Mancini e abbiamo sorriso di questo rumors del PSG. In questo momento è concentrato sulla nazionale così come Conte pensa di fare altre cose, non mi risulta alcuna offerta del PSG”.
“CONTE NON HA MOLTE OFFERTE, PER ORA SOLO VOCI” – “Una situazione molto in evoluzione, tante voci, ci sono molte indiscrezioni, certezze poche, perché poi devi iniziare i pezzi pensando se ci saranno le qualificazioni in Champions, etc… che Simone Inzaghi resti all’Inter sembra a tutti molto improbabile, ma per lo stesso Spalletti ci sono dubbi, dopo uno Scudetto del genere potrebbe anche lasciare. Conte non ha ora molte offerte, sono più voci, può restare fermo anche un anno. Poi c’è anche Gasperini che ha questo interessamento da parte dell’Atletico Madrid, che probabilmente chiuderà il rapporto decennale con Simeone. Direi che le riflessioni però vanno fatte a fine maggio”.
“RETEGUI NON È COME GLI ORIUNDI DI SVIZZERA O FRANCIA” – “Il problema è che si trovano queste scorciatoie per un italiano che non vive in Italia, se una persona vive qua e fa tutto qua deve aspettare tanto per avere la cittadinanza. C’è un grosso problema sociale e politico, pensiamo ancora di essere quello che eravamo negli anni sessanta, ma non è più così. Mancini ha pescato Retegui, ma non è la stessa meccanica che innerva per esempio la Svizzera o la Francia, lì si parla di giocatori che nascono e crescono nel paese. Per Retegui si è sfruttato un escamotage, giusto farlo, ma se devo pensare se sia giusto o sbagliato penso che poteva essere convocato Colombo che poteva fare gol come Retegui. L’oriundo è di solito una seconda scelta della nazionale, c’è qualche eccezione come Camoranesi, ma di solito sono scartati dal loro paese, l’Argentina Retegui lo aveva già visionato, ma il loro campionato è sostanzialmente un campionato di Serie B per loro. Il segreto di Retegui è l’aver giocato per tre anni in un campionato dove ha costruito malizia, con difensori alla vecchia maniera. Noi invece siamo ancora qui a voler fare riforme sul campionato Primavera, campionato che non serve a niente. Altrove le seconde squadre giocano contro le squadre di Serie C, così che i giocatori possano imparare la malizia che serve”.
“TRE ANNI PER IL CASO JUVENTUS? MI SEMBRANO ANCHE POCHI” – “Sì i tempi della giustizia ordinaria italiana parlano di tre anni, uno dei motivi per cui le aziende internazionali si guardano bene dall’investire in Italia. I tempi del diritto hanno un loro peso tra gli altri fattori. Da tempo ci sono inviti a livello internazionale per riforme del diritto ma qua restiamo a guardare, tre anni mi sembrano anche pochi. Il problema è chi ci sta in mezzo. Ciò che mi indigna un pochino è che tanti ragionano dal punto di vista tifoso, invece il problema è generalizzato, non può esistere una cosa così in uno stato civile”.
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