Zaniolo rompe il silenzio: “Potrei tornare in Italia. Alla Roma tradito da…”

Da ‘fenomeno’ a ‘traditore’, il passo per l’ex giallorosso è stato breve: il classe 1999 è tornato a parlare del suo addio alla Capitale

Buona parte dei tifosi giallorossi lo ha esaltato, coccolato, difeso, ammirato: Nicolò Zaniolo è stato uno dei beniamini del popolo romanista, ma ha anche visto cambiare questa condizione nel giro di pochissimi mesi. Oggi infatti i sostenitori della Roma lo definiscono un ‘traditore’ che ha anteposto i suoi interessi al bene del club.

Dopo aver iniziato la stagione a Roma, a febbraio è stato ceduto a titolo definitivo al Galatasaray per una cifra di 16,5 milioni di euro (di cui il 15% spettante all’Inter) più eventuali 13 milioni di euro di bonus a raggiungimento di risultati, più 2 milioni di euro in caso di successiva cessione oltre i 20 milioni di euro oltre al 20% sulla differenza della futura rivendita sopra i 16,5 milioni.

Mentre si gode l’esperienza turca però non può non pensare alla squadra con cui pensava di vivere ancora tante stagioni e così Nicolò Zaniolo, in un’intervista a La Gazzetta dello Sport si è raccontato, parlando anche del suo addio a Roma.

Zaniolo: “I compagni mi hanno deluso”

Cominciamo subito col mercato? Guardi, il futuro non lo conosce nessuno. È ovvio che non posso garantire che resterò in Turchia cinque anni, ma finché sarò qui darò sempre il massimo” esordisce Nicolò Zaniolo che poi prosegue commentando il fatto che il popolo romanista lo abbia etichettato ‘traditore’: “E’ una cosa che mi è dispiaciuta tantissimo. Roma mi ha dato tutto, grazie alle Roma ho vinto e ho esordito in Nazionale, mio figlio è nato lì. Essere definito in quel modo è stata una brutta batosta”.

Nicolò Zaniolo
Nicolò Zaniolo torna a parlare del passato in giallorosso – (TvPlay)

Sull’addio ci tiene a sottolineare: “Potrei parlare ore di promesse non mantenute. Mi dicevano che ero una punta di diamante, invece sono sempre stato considerato solo una plusvalenza. Per due anni mi è stato detto che il nuovo contratto era pronto. A gennaio dell’anno scorso avrei firmato a poco più di quello che guadagnavo, perché a Roma stavo bene e sapevo che c’erano problemi col Financial Fair Pia. Dopo tante chiacchiere mi sono stufato. Se io devo riflettere sul mio addio, penso che debbano farlo anche altri”. E infine una anche agli ex compagni ha qualcosa da ridire il classe ’99: “Sono rimasto deluso da quasi tutti. Non faccio nomi, ma dicevano che erano come fratelli e poi non mi hanno neppure salutato”.

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