Snobbato dal commissario tecnico della Nazionale, Petagna si sfoga per le mancate convocazioni: ecco perché Mancini preferiva altri attaccanti.
Andrea Petagna, 27 anni, ha disputato una sola gara con la maglia della Nazionale italiana. E in un periodo di assenza di attaccanti per la Selezione Azzurra, anche le sue recenti dichiarazioni sulla mancata chiamata di Mancini desta scalpore e fa rumore. “Non sono mai stato convocato da ct Mancini, nemmeno una volta, giusto per conoscerci, per capire cosa posso dare. Sono convinto che le mie qualità possono essere utili all’Italia“, ha rivelato il centravanti del Monza al Corriere della Sera. Dunque, dopo le parole di Balotelli, arrivano anche gli interrogativi di Petagna.
I numeri e i dati dicono tutt’altro. E non solo. Anche le convocazioni fatte dal commissario tecnico sembrano andare in direzione completamente opposta rispetto a quanto riferito da Andrea Petagna. Le motivazioni della mancata chiamata in Azzurro sono molteplici e andiamo per gradi.
Troppe poche reti stagionali per Andrea Petagna, che nelle ultime tre stagioni, considerando anche quella attuale, ha appena raggiunto 12 marcature. Una media di quattro gol per ogni stagione. E questo è un dato che Mancini ha tenuto fortemente in considerazione quando di volta in volta ha diramato le convocazioni.
Quando era alla SPAL, però, le cose andavano diversamente. Tra il 2018 e il 2020, Petagna è riuscito a raggiungere doppia cifra per due anni consecutivi (29 marcature totali). Peccato che Immobile e Belotti, in quel biennio che ha portato poi alla vittoria degli Europei nel 2021, segnavano a raffica con i rispettivi club e difficilmente potevano essere rimpiazzati da altri attaccanti di peso.
Proprio per via della presenza di Belotti e Immobile, inamovibili fino all’Europeo, Mancini ha sempre cercato attaccanti alternativi, che avrebbero potuto offrire soluzioni diverse da quelle dei suoi centravanti di fiducia. Ed ecco perché ha dato spazio a giovani promesse del calcio italiano come Scamacca, Gnonto, Kean o ha preferito attaccanti più rapidi come Lasagna e Raspadori. Guardava al futuro prossimo.
Insomma, Petagna non rappresenta l’attaccante di cui ha bisogno la Nazionale di Mancini. Le sue caratteristiche fisiche non riuscirebbero a soddisfare il tecnico, il quale chiede alla punta del tridente uno sforzo fisico importante a partire dal pressing al recupero della posizione, fino alla lucidità in area di rigore. E Petagna è un calciatore che, nonostante la stazza, ama giocare fuori dagli undici metri e spesso indossa gli abiti dell’assist-man, allontanandosi dal dischetto. Ma dal momento in cui l’Italia ha diverse ali che compiono questo lavoro, per quale ragione bisognerebbe convocare un attaccante che sigla 3 reti in 8 mesi? Ed ecco allora perché entra in gioco Retegui, che sta vivendo un periodo di forma strabiliante in Argentina. Il momento d’oro è stato confermato anche dal gol segnato alla Nazionale inglese al debutto con l’Azzurro. Ha giocato l’unica vera palla gol creata dall’Italia e l’ha sfruttata a pieno.
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