Maurizio Turone ha cambiato la storia del calcio: il suo gol annullato contro la Juventus raccontato in un documentario.
Il gol di Turone ha segnato un’epoca. Almeno quella perchè lui non ha segnato quando serviva: o meglio, la rete si è gonfiata ma l’arbitro ha deciso che non bastava. Per questo sono iniziate diatribe e retroscena che valgono sino ad oggi. Al punto che ne è nato anche un documentario dal titolo “Er gol de Turone era bono” e andrà in scena su Raiuno dopo la partita Malta-Italia, un regalo a tutti i tifosi. Mentre quelli della Roma rivivranno una pagina di storia chiaroscura: cos’è successo.
Il 10 maggio 1981 si gioca al vecchio Comunale: l’incasso è record. Oltre 480 milioni di lire per una sfida – quella tra Juventus e Roma – che non può mai essere come tutte le altre. Infatti la gara è piena di tensione e nervosismo. La Juve di Boniperti e Trapattoni incontra la Roma di Liedholm e Viola. Uno scontro tra titani che culmina nel modo più scontato. Una contro l’altra in lotta per lo Scudetto: scontato come epilogo perché erano le più forti, una di fronte all’altra per segnare una stagione ricca di colpi di scena.
Maurizio Turone, il difensore che ha fatto epoca
Nessuno immaginava che in quell’incontro ci fosse stato l’ultimo, determinate, episodio di un duello che negli anni sarebbe diventato anche una questione morale. La Juve vincerà il campionato, la Roma resterà dietro di soli due punti. Poteva – e a questo punto doveva – essere il contrario per merito di Maurizio Turone che trova il gol del vantaggio con un colpo vincente, ma l’arbitro annulla tutto per fuorigioco. Offside che non c’è, ma a mancare è anche il VAR.
Erano altri tempi, così addio gol e addio sogni di gloria per la Roma. Le immagini, successivamente, parlarono chiaro: Lancio di Conti, colpo di testa a proseguire di Pruzzo e volo vincente di Turone. Non serviva altro, forse un diverso guardalinee. Ma con il senno di poi è facile parlare. Non era facile prendere la decisione di annullare la rete, che toccò a Ravaglioli, tradito dalle varie moviole. L’arbitro Bergamo, fischietto che in quell’occasione soffrì la sudditanza psicologica della partita, rimase con il rimpianto per anni.
Un gol negato e tanti cuori infranti
Così la Roma e il mondo del calcio. Il gol di Turone divenne una figura retorica, un’antonomasia celebre a quella di Giuda per indicare un traditore. Turone è sinonimo di ingiustizia, furto, svista. La letteratura incrocia la passione e anche il cinema. Il documentario “Er gol de Turone era bono”, candidato ai Nastri D’Argento, racconta proprio questo: come determinate partite facciano la storia anche se non c’è alcun lieto fine. Anzi. Dopo il gol di Turone, ci fu quello di Muntari, ma non ebbe nulla a che vedere.
Improvvisamente Curva Sud alla Festa del Cinema di Roma per la prima de “Il gol de Turone era bono”. Con bomber Pruzzo sul red carpet💛❤️ #romanapoli #roff17 pic.twitter.com/xLjuH6ucCZ
— ApocaFede (@DrApocalypse) October 23, 2022
42 anni fa non c’era niente e proprio per questo c’era tutto: una polemica nata sul campo ed entrata nei cuori di molti con la semplicità di una rabbia incredula che, nei giallorossi, sedimenta ancora oggi. I bianconeri gongolano, ma anche loro sanno – in fondo e senza remora – che quella partita doveva finire in modo diverso. E forse anche quella stagione. Se fosse finita come doveva, magari, la storia si sarebbe persa un dibattito epocale che ha segnato generazioni. Cosa sia meglio qualcuno lo sa, ma non lo dice: il resto è sotto gli occhi di tutti.