Antonio Conte potrebbe tornare in Italia: le squadre sul tecnico salentino sono diverse, la Roma sembra essere in pole. Mourinho aspetta.
Tutte le strade portano a Roma. Antonio Conte poteva arrivarci nel 2019, prima che la squadra ripiegasse su Fonseca. Il tecnico salentino aveva avuto anche un colloquio con Francesco Totti. L’allora dirigente giallorosso aveva caldeggiato l’ex nerazzurro che disse: “Forse i tempi non erano maturi per essere a Roma”. L’allenatore non ha escluso, tuttavia, l’approdo nella Capitale: sodalizio rinviato a data da destinarsi. Il sì potrebbe arrivare nel 2023.
Estate caldissima quella che verrà: Francesco Totti, ormai, è fuori dalla Roma ma sarebbe un’occasione ulteriore per dire che aveva ragione lui. Aneddoti a parte, il tecnico vedrebbe bene la Capitale: ottima piazza per rilanciarsi. Il problema sono i soldi. L’ingaggio non può essere quello che percepiva all’Inter, né tantomeno i numeri che faceva al Tottenham. Alla Roma servirà una ridimensionata nel portafogli. Conte è disposto a darsela, anche perché l’ultima esperienza al Tottenham ne ha rivalutato il cartellino.
Non c’è la fila per prenderlo. In Italia lo vogliono Juve, Milan e Inter che restano, però, indietro. Marotta afferma che un ritorno in nerazzurro è impossibile, mentre Pioli e Allegri stanno a guardare. La società giallorossa, invece, prende tempo perchè sa che il tempo ce l’ha. Ferrero e Cardinale attendono di capire cosa fare, perchè il gioco – al momento – per loro non vale la candela: si tengono stretti gli attuali tecnici.
Questo aprirebbe un’autostrada alla Roma che, però, ha un altro nodo da sciogliere. Mourinho: o lo congeda a fine stagione – come ha fatto con Fonseca – avendo ancora un anno di contratto, oppure se ne va lui. In entrambi i casi ci sarà da parlare. Lo Special One ha finito la rendita dello scorso anno. La stagione in corso è altalenante. Più delusioni che gioie, finora. Il Derby perso ha acuito il malessere della piazza che vuole l’approdo in Champions e l’Europa League in bacheca.
Lo stesso, in maniera più pacata, chiede la società. Nessuno sbatte i pugni sul tavolo, ma un segnale va dato. Altrimenti a fine stagione sarà addio: Mou vuole garanzie sul mercato, ma la società giallorossa vuole centrare gli obiettivi. Solo poi si parlerà di mercato e futuro. L’ombra di Conte c’è, ma al momento non è così ingombrante. Con il (possibile) secondo trofeo in due anni, la posizione dello Special One non solo sarebbe salda, ma si potrebbe parlare dell’apertura di un ciclo. Conte c’è, ma non torna – almeno per il momento – in Italia.
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