Il padre di Moise Kean è stato sfrattato da casa per problemi economici: l’appello del sindaco al giovane attaccante della Juve.
Da un piccolo paese del Piemonte arriva una storia triste che coinvolge un familiare di un calciatore. Si tratta del padre biologico di Moise Kean, recentemente sfrattato di casa a causa di problemi economici e finito in mezzo alla strada. Soltanto l’intervento del sindaco di Fossano, provincia di Cuneo, ha evitato il peggio perché l’attaccante della Juve finora non ha intenzione di aiutarlo.
La vicenda sembra incomprensibile e, pensando ai conti in tasca di un giocatore di Serie A, anche contraddittoria. Può essere assurdo ma invece la situazione disperata del papà di Kean è pura realtà. Negli ultimi mesi il 62enne ha accumulato tantissimi debiti che non gli hanno permesso di pagare l’affitto della sua abitazione dove viveva con la sua seconda famiglia.
La prima infatti l’ha abbandonato diversi anni fa quando ha deciso, dopo il divorzio, di tornare in Africa lasciando il piccolo Moise e suo fratello maggiore Giovanni soltanto alle cure della mamma. Il gesto non è mai stato perdonato dall’attaccante bianconero che crescendo è risalito al suo passato e, nonostante abbia avuto successo, è rimasto indifferente alle difficoltà di Biorou Jean.
Kean, il padre senza soldi: “E’ assurdo che non lo aiuti”
Ormai da qualche tempo Moise Kean è diventato un calciatore professionista, riuscendo a sfondare grazie al suo talento. Dopo averlo ceduto all’estero la Juventus l’ha richiamato alla base e oggi, seppur non sia titolare, fa ancora parte della rosa di Allegri. Un’alternativa in attacco che comunque gli permette di portare a casa circa 3 milioni di euro all’anno.
Una cifra importante per un 23enne ha realizzato il suo sogno e si sto godendo a pieno la sua vita, ormai da quindici anni senza suo padre. Il classe 2000, nato a Vercelli, ha avuto come punto di riferimento soltanto la mamma che ha sicuramente contribuito alla sua ascesa. Col papà invece non ha più rapporti e sembra non avere intenzione di riallacciarli nemmeno davanti alle sue preghiere: “Ho sbagliato, commesso tanti errori ma ho chiesto scusa e vorrei solo che i miei ragazzi mi perdonassero anche se hanno sofferto molto a causa mia”.
Questo il messaggio di speranza di Biorou Jean, intervistato dai media nazionali: “Siamo stati sfrattati perché avevamo 13 mila euro di debiti di spese condominiali. Il padrone di casa non si capacitiva che non riuscissimo a pagare. Forse pensava fossi ricco perché lo è mio figlio ma non è così”.
La storia ha colpito anche il sindaco Dario Tallone che sta cercando di dargli una mano: “Lo farei per qualsiasi cittadino in difficoltà. Entro aprile gli sarà dato un alloggio (oggi è ospite in una struttura comunale) ma mi sembra assurdo che il figlio non lo aiuti economicamente quando basterebbero 10 mila euro all’anno d’affitto”.