Il tecnico del Manchester City elogia due tecnici italiani, ma gli allenatori in questione ‘rispediscono al mittente’ i complimenti
Uno dei tecnici più vincenti ed apprezzati della storia del calcio non ha nascosto la stima nei confronti di due colleghi, italiani, che stanno facendo bene: l’allenatore del Manchester City, Pep Guardiola, non ha quindi risparmiato i suoi complimenti all’indirizzo di Luciano Spalletti ed Roberto De Zerbi.
In occasione dell’ultima gara di Champions lo spagnolo aveva esaltato il lavoro del mister toscano: “Il Napoli forse adesso è la squadra più forte d’Europa”. Sul collega che guida del Brightonha invece detto: “Contento che sia arrivato in Premier League. Può dare tanto al calcio inglese. Abbiamo parlato due o tre volte, principalmente di calcio, e sono davvero felice che sia in Premier. Ho visto le sue ultime due partite, sta già praticando lo stile di gioco che vuole. Il suo impatto sul calcio inglese sarà massiccio. Il modo in cui fa giocare le sue squadre è contro-culturale rispetto all’Italia, sta trovando una strada differente nel calcio e un esempio incredibile era il Sassuolo. Non importa la qualità dei tuoi giocatori, se credi al 100% nel modo in cui vuoi che giochi la squadra, puoi farcela. Non importa da dove cominci, ma solo crederci“.
Spalletti e De Zerbi rispondono a Pep
Elogi che chiaramente non sono passati inosservati, ma che in qualche modo sia Spalletti che De Zerbi hanno rispedito al mittente. Il tecnico del Napoli, in conferenza stampa, aveva replicato: “Vuole mettere pressione, lo fanno tutti, e non mi rende orgoglioso. Come può mettere davanti il Manchester City che spende 900 milioni mentre noi ne spendiamo 9? Si tratta di un giochino per poi farti cadere“.
L’ex Sassuolo invece, a La Gazzetta dello Sport, ha commentato: “Sono 10 anni che alleno e ho imparato a stare in questo mondo. Adesso che i risultati ci stanno sorridendo, complimenti e belle parole si sprecano. Però è importante saperli decifrare. Io non voglio cambiare niente, solo fare quello che sono capace: dare una mia idea e una mia impronta alla squadra. Qui credo di esserci riuscito in un breve periodo, ma il merito è dei giocatori: in poco tempo sono riuscito a riproporre quello che voglio e che in modi diversi ho fatto anche allo Shakhtar, a Sassuolo, a Benevento e a Foggia. Io voglio divertirmi e fare le cose a modo mio“.