Nell’ultima intervista, Capello ha ricordato quanto avvenuto nel 2006, accennando però anche alla vicenda relativa al Barcellona
Oltre ad essere stato un allenatore straordinariamente vincente con Milan e Roma, Fabio Capello è ovviamente ricordato anche per i due scudetti vinti con la Juventus. Se i tifosi bianconeri lo osannavano, gli altri invece ricordano quel biennio come quello degli scudetti revocati e del caso Calciopoli, che ha portato la Vecchia Signora a scendere in Serie B.
Ad ormai 17 anni di distanza, gli avvenimenti sono una ferita aperta per l’ex allenatore, tra le altre, di Inghilterra e Russia, che ha parlato a Marca: “Quelle cose… Calciopoli, ho vinto due scudetti, avevamo la squadra più forte d’Italia senza problemi, ce li hanno portati via. Penso che sia un problema di conoscere la verità, non la verità politica o sportiva, la verità della verità”, ha confessato amaramente.
Poi, però, anche un accenno al caso Negreira e ad i pagamenti del Barcellona a quest’ultimo, ex vicepresidente del Comitato Tecnico Arbitrale: “Gli arbitri devono essere uguali con tutti. Se paghi, è perché vuoi qualcosa – ha detto Capello -. Facile, no? Non puoi pensare che un arbitro riceva soldi, gli arbitri sono imparziali, non c’è possibilità che tu possa pagare un arbitro, è corruzione. Se sei corrotto, devi pagare. Non conosco la legge, ma i corrotti devono pagare”.