Anche durante la sua dura battaglia in ospedale Tacconi non ha mai dimenticato la Juventus: ecco la sua reazione alla vittoria contro l’Inter
Stefano Tacconi, indimenticato portiere della Juventus di Trapattoni, Platini, Scirea, Boniek, solo per citarne alcuni, che trionfava in Italia, in Europa (la Coppa delle Coppe vinta in finale contro il Porto e la Coppa dei Campioni conquistata nella tragica serata dell’Heysel) e nel mondo (la Coppa Intercontinentale a Tokio contro l’Argentinos Juniors), ha parato anche il più velenoso dei tiri.
No, no ci riferiamo alla prodezza balistica di uno dei tanti fuoriclasse con cui si è confrontato nella sua lunga carriera, in primis Diego Armando Maradona, bensì a quel maledetto 23 aprile dello scorso anno quando l’ex portiere bianconero ha perso i sensi a seguito di un’emorragia cerebrale causata dalla rottura di un aneurisma. La corsa all’Ospedale di Asti, la delicata operazione neurochirurgica e la lunga degenza in rianimazione sono ormai alla spalle.
Infatti, Stefano Tacconi, come reso noto da Andrea, il maggiore dei suoi figli, nel corso dell’intervista all’edizione in edicola oggi de “La Gazzetta dello Sport”, ha lasciato l’Ospedale di Asti, al cui personale sanitario i familiari dell’ex portiere bianconero saranno “sempre grati“, per continuare la riabilitazione in una struttura specializzata di Milano, quindi vicino a casa e ai suoi affetti.
Se il peggio è alle spalle, la più difficile partita dell’ex portiere della Juventus è ancora lontana dal “triplice fischio”. Come raccontato da Andrea, sempre dalle colonne della “rosea”, “nell’ultima settimana è migliorato parecchio. Non cammina ancora benissimo, si aiuta con il deambulatore, si stanca parecchio“.
Anche se fiaccato nel fisico, lo spirito è sempre quello di quando difendeva la porta della Juventus di cui chiede costantemente aggiornamenti. L’ultimo proprio in occasione del Derby d’Italia contro l’Inter, vinto dai bianconeri con un gol di Kostic, con tanto di reazione all’apprendere del trionfo dei bianconeri che ha intenerito il figlio Andrea: “Subito mi ha detto: “Chi è Kostic?” Mi ha fatto una grande tenerezza ma è normale che me lo abbia chiesto: il serbo è arrivato soltanto in estate“.
Comunque, se Andrea gli mostra qualche scampolo di partita e i gol della sua Juventus sul suo smartphone, in compenso Tacconi ha seguito tutto il Mondiale in Qatar anche se faceva fatica a distinguere i calciatori, una confusione giudicata nella norma dai medici visto quello che ha avuto. La strada, dunque, è ancora lunga ma Stefano Tacconi con quella stessa grinta che metteva in campo, ne siamo sicuri, vincerà anche la sua partita più difficile.
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