Dall’azzurro al biancoceleste, è l’Italia dei nuovi oriundi: l’ultima idea di Mancini. Il ct della Nazionale cerca nuovi profili nel paese sudamericano
Con la convocazione di Mateo Retegui, 24enne centravanti italo-argentino in forza al Tigre scoperto dagli osservatori della Nazionale, il commissario tecnico Roberto Mancini ha aperto un nuovo fronte, quello dei giocatori che grazie alla doppia cittadinanza possono indossare la maglia azzurra. In realtà la mossa dell’allenatore jesino somiglia parecchio a un vero e proprio ritorno al passato. In due epoche diverse infatti, negli anni ’30 e negli anni ’50, grandi giocatori sudamericani giocarono nella nostra nazionale in quanto ‘naturalizzati‘.
Erano i famosi oriundi, che impreziosirono il calcio italiano con la loro classe e i loro tantissimi gol che all’epoca facevano sognare i tifosi. Il primo di questi e uno dei più importanti nella storia della Nazionale italiana fu l’attaccante argentino Henrique Guaita, stella della Roma che nel 1934 fornì un contributo decisivo alla conquista del primo titolo mondiale della storia azzurra. Compiendo un salto temporale di quasi trent’anni scopriamo che la maglia azzurra fu indossata da fior di campioni del calibro di Angelillo, Altafini e Omar Sivori.
Dall’azzurro al biancoceleste, è l’Italia dei nuovi oriundi: l’ultima idea di Mancini spiazza
Per parecchi anni poi il calcio italiano non ha più avuto bisogno di guardare oltre i propri orizzonti geografici, tanto ricca e opulenta è stata la fioritura di talenti nel nostro paese. Una crescita che si è progressivamente fermata da qualche anno a questa parte e che ha di fatto obbligato Roberto Mancini ad ampliare il potenziale bacino da cui attingere per rendere la Nazionale sempre più forte e competitiva.
In quest’ottica va interpretata la convocazione a sorpresa di Mateo Retegui, il 24enne centravanti argentino con un nonno materno originario di Canicattì che di fronte alla chiamata di Mancini non ha avuto un solo attimo di esitazione accettando di indossare la maglia della Nazionale italiana. Ma il bomber del Tigre potrebbe rappresentare una sorta di testa di ponte per altri arrivi dal Sudamerica. Ci sono infatti altri profili interessanti che Mancini segue con attenzione.
Uno di questi, secondo quanto riportato dal portale TyC Sports, è un ventiduenne difensore, Nicolas Valentini, nato nel 2001 e di proprietà del Boca Juniors. Valentini è rientrato alla casa madre al termine di una stagione da protagonista vissuta in prestito all’Aldosivi e potrebbe essere chiamato dal nostro ct in occasione delle prossime gare di qualificazione ad Euro 2024.