Ronaldinho festeggia il suo compleanno numero 43: come non ricordare la sua esperienza in Italia con la maglia del Milan. Dall’entusiasmo ai problemi con Max Allegri, poi l’addio definitivo.
Ronaldinho spegne il 21 marzo 2023 43 candeline e per l’ex calciatore è il momento di pensare anche al futuro. Da diverso tempo ha lasciato il calcio giocato, ma i tifosi italiani ricordano sempre il periodo vissuto con la maglia del Milan. Non mancarono anche in quel caso i momenti difficili, specialmente con Allegri.
Un problema di natura comportamentale che mise l’uno di fronte all’altro Ronaldinho e Massimiliano Allegri. Soluzione inevitabile e un excursus di messaggi, inviati fra dichiarazioni a mezzo stampa e conferenze, tali da far precipitare tutto. Smussare gli angoli non fu semplice, inevitabile l’addio a gennaio 2011 direzione Flamengo.
L’episodio
Ronaldinho al Milan e in panchina Massimiliano Allegri. Un percorso difficile e alla fine la decisione di lasciare il club rossonero. Fra frasi di circostanze, parole non dette, dichiarazioni precisate, in quel caso il rapporto fra i due portò all’addio dell’ex giocatore di PSG e Barcellona. In totale collezionò 95 presenze, 26 gol e 29 assist vincenti durante l’esperienza rossonera. Tante giocate importanti, reti decisive in diversi casi, ma sempre con la costante dei problemi da risolvere con il mister di allora.
Un momento delicato che si interruppe durante la finestra di calciomercato di gennaio 2011. “Star fuori dispiace a tutti, ma Ronaldinho deve impegnarsi per riconquistare il posto in squadra. Si sta impegnando, sta facendo molto bene, e anche sabato è entrato con voglia“, disse all’epoca Allegri parlando di diverse gare durante le quali il talento brasiliano non giocò. Ci fu perfino una polemica in merito ad una cena andata oltre il previsto (fino alle 2 di notte). Un cammino irto di ostacoli che si concluse dopo due anni e mezzo con un addio praticamente inevitabile.
“Non è un orario compatibile per chi fa una vita da atleta ma può capitare. Era rientrato dalla trasferta con il Brasile e ha tirato una cena per le lunghe, nulla di particolare“, specificò Allegri, tentando quindi di smorzare i toni. Nulla in contrario invece per l’allora cessione divenuta praticamente inevitabile. “Nel Milan ci devono stare quei giocatori che hanno voglia di starci e la società è d’accordo con me. I risultati dipendono dalle qualità tecniche e dalle motivazioni che si hanno dentro, tenere giocatori controvoglia è controproducente“, disse l’allora tecnico rossonero a pochi giorni dalla cessione di Ronaldinho.
E nel pieno del ritiro a Dubai, l’asso brasiliano trovò l’accordo per liberarsi dal club rossonero e vivere una nuova esperienza in Brasile, a casa sua. Fu quello l’inizio della fine della carriera di uno dei talenti più amati degli anni 2000.