Europa League, arriva finalmente la condanna per quello che accadde durante la gara di ritorno tra PSV e Siviglia. Una squalifica pesante che dovrebbe servire da insegnamento.
Il cambiamento della società, così come del calcio, ha fatto sì che le persone dimenticassero che questo è in sostanza solo uno sport. Un momento ludico, in cui potersi divertire, distrarsi, dimenticare anche solo per un attimo i problemi della vita reale di tutti i giorni. Uno sport fatto di unione, rispetto per il prossimo, di civiltà e di rispetto per l’avversario e per il risultato. Purtroppo, tutti questi principi stanno venendo sempre meno, facendo largo al degrado di una società che lo contamina sempre di più.
Violenza in campo e fuori dal campo, scontri tra ultras, scontri tra tifosi e calciatori, giocatori e società minacciate. Insomma, un mondo al rovescio e il tutto per un pallone che dovrebbe invece regalare solo attimi di svago e di gioia. Forse, l’aver reso il calcio un business, ha contribuito a rendere barbaro un’intero settore, incluso stesso quello dei tifosi che, invece di sostenere la propria squadra per passione, a volte l’aggrediscono con un’irruenza senza precedenti.
Momenti invivibili, che non consentono a molti di godere di tutti i privilegi di questo sport. Di certo, uno di questi non è la ricchezza che ne deriva dai contratti quanto dall’attività agonistica, dal potersi rilassare e poter fare un qualcosa di gruppo. Il raggiungimento di un unico obiettivo come team. Un qualcosa che ormai, con il passar degli anni si è sostituito con “Homo homini lupus” di Hobbes.
Europa League, maxi squalifica
Una cosa disdicevole accadde il 23 febbraio scorso durante la gara di ritorno dei play off tra PSV e Siviglia di Europa League. Durante quella gara ci fu uno scontro ravvicinato tra il portiere degli spagnoli e un tifoso. Attimi di panico e di terrore, soprattutto perché nessuno riusciva a capacitarsi come l’aggressore fosse riuscito ad eludere la sicurezza e ad entrare in campo. Nonostante la cattiva volontà del tifoso, Dmitrovic è riuscito a fermarlo e a immobilizzarlo, in attesa che arrivassero i compagni di squadra e quelli del PSV in suo aiuto.
Una scena inqualificabile e inspiegabile, che per fortuna non ha portato ad ulteriori danni oltre che a quelli di un’immagine a cui il calcio è ormai è abituata. A distanza di quasi un mese però, è giunta una buona notizia: il tifoso del PSV è stato punito con il divieto di accedere al Philips Stadium per i prossimi 40 anni a seguito dell’aggressione. Se si considera che lo stesso tifoso era stato già interdetto per le gare casalinghe fino ad agosto 2026, questa punizione è esemplare e può realmente far capire che è giunto il momento di finirla con questi comportamenti violenti e fuori luogo.