Tornano gli impegni delle nazionali e Mancini a pochi giorni dal primo impegno dell’Italia ha espresso un concetto che fa molto discutere.
Il CT azzurro Roberto Mancini ha tenuto una conferenza stampa in vista dei prossimi impegni dell’Italia per le qualificazioni agli Europei del 2024. La Nazionale affronterà il 23 marzo l’Inghilterra ed il 26 Malta. Nel corso della conferenza però non sono mancate uscite che stanno già facendo discutere, in particolare sullo stato del calcio italiano in relazione ai nostri 3 club che sono arrivati ai quarti di Champions League.
Spesso è capitato di sentire o leggere in tono sarcastico che l’Italia è un “popolo di CT“. Ovviamente prendendo spunto dal motto “popolo di navigatori, poeti, ecc”. Da qualche tempo però fare il commissario tecnico della nazionale azzurra è un compito tutt’altro che semplice o invidiabile. Lo sa bene Roberto Mancini, che dopo aver inanellato una serie record di risultati utili consecutivi e vinto il campionato europeo 2020, si è trovato fuori dal Mondiale.
Sono seguiti come ovvio che fosse processi, accuse e recriminazioni trasversali che hanno toccato molti aspetti del sistema calcio nostrano. Ora però torna a parlare il CT in occasione del raduno azzurro in vista delle qualificazioni per l’Europeo del 2024. Mancini ha esaminato diversi argomenti e su uno in particolare è stato piuttosto eloquente.
Mancini, il motivo della critica verso i top club di A
Nei giorni scorsi, dopo la fine degli ottavi di finale di Champions League, si è parlato molto dell’ottimo risultato delle italiane. Era da molti anni che addirittura 3 squadre di Serie A non entravano tra le prime 8 d’Europa. Qualcuno ha addirittura azzardato a definire questo traguardo un segno di rinascita del calcio italiano, ma qui Roberto Mancini ha molto da ridire.
“No, non si può parlare di rinascita del calcio italiano – ha detto il CT azzurro – Al massimo dei club di Serie A. Ci fossero 50 o 60 giocatori italiani sarebbe diverso, anche la metà magari, ma così no. Non è una rinascita del calcio italiano“. Un chiarissimo j’accuse rivolto ai top club italiani quindi. Mancini ha poi indirizzato in maniera ancora più accurata l’invettiva verso Milan, Inter e Napoli. “Abbiamo tre squadre ai quarti di Champions League, ma su tre squadre gli italiani al massimo sono 7 o 8. La realtà è questa“.
L’allenatore marchigiano ha quindi ulteriormente rincarato la dose definendo la sua condizione peggiore di quella dell’Inghilterra, riguardo il dover ricorrere agli oriundi per la maglia azzurra, con l’argentino Retegui ultimo in ordine di tempo. Un’uscita veritiera ma anche un po’ provocatoria. L’Inter infatti, fornisce alla Nazionale 3 giocatori, che sarebbero 4 se Bastoni non fosse out per infortunio. Idem per quanto riguarda il Napoli, che in questo caso non ha potuto mandare Raspadori, sempre causa infortunio. Il discorso del Mancio trova però appigli soprattutto sul Milan. Tra i rossoneri infatti soltanto Tonali è nel giro dei convocati, in teoria ci sarebbe anche il capitano Calabria, che però non ha mai avuto particolarmente fortuna con Mancini neanche quando era al top della forma nell’anno dello Scudetto, figuriamoci quindi ora che già da qualche turno ha pagato con la panchina il cambio di modulo di Pioli.