Lazio-Roma vuol dire anche ordine pubblico. La situazione è tesa: scontri nel pre-partita. Agente ferito all’Olimpico.
Lazio-Roma è, per storia e tradizione, una partita infuocata. Il Derby della Capitale è un appuntamento atteso da sempre. Al punto che ogni anno si temono problemi di ordine pubblico. In questa stagione le due squadre si contendono un posto nell’Europa che conta. La partita è sentita anche da questo punto di vista, oltre che per la tradizionale diatriba capitolina circa la supremazia sportiva di una delle due squadre: non a caso si usa il termine “stra-cittadina”.
Quel superlativo sta a indicare una ipertrofia di sentimento – da ambo le parti – che spesso travalica i confini e diventa violenza. Ogni stagione il dispiegamento di Forze dell’Ordine all’Olimpico è ingente: questo significa che, nonostante gli anni e il tempo, l’esperienza del passato non ha insegnato nulla. Il pericolo di scontri tra tifosi è sempre in agguato. Quest’anno, poi, ci sarebbe una faida tra ultras in atto: lo striscione dei Fedayn rubato ha aperto una nuova diatriba tra personalità del tifo organizzato che attraversa l’Italia e arriva in Europa.
Lazio-Roma, tensioni fuori lo stadio: un agente ferito
Tornando all’Olimpico, la situazione sembrava essere abbastanza tranquilla. Almeno fino a poche ore fa. A ridosso del fischio d’inizio del match si segnalano disordini fuori lo stadio: precisamente un lancio di petardi fra tifosi, presso la zona del Lungotevere Maresciallo Diaz, un petardo avrebbe colpito addirittura un agente in servizio ferendolo. Le condizioni non sembrano essere gravi, nessuno sembra essere in pericolo di vita. Gli aggiornamenti nel corso del match daranno maggiori informazioni.
Al momento l’atmosfera è tesa: il clima Derby si fa sentire. Occorre mantenere la calma. Dentro l’Olimpico sono attese quasi 65mila persone. Il colpo d’occhio dei tifosi ospiti (i romanisti) sarà fortissimo, ma anche i padroni di casa non si faranno attendere. Dopo la bruciante eliminazione dalla Conference League c’è voglia di riscatto e, malgrado l’assenza nelle scorse partite, la cornice di pubblico biancoceleste è pronta ad accorrere in massa. I fatti di Napoli in Champions League hanno alzato i livelli di guardia, ma i motivi di scontro non sono finiti. La degenerazione legata al tifo non sembra avere confini, anche se certi atteggiamenti con il calcio, il sostegno e la sportività hanno poco a che fare. La speranza è che, dopo il fischio d’inizio, a parlare sia soltanto il campo.
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