Guardiola toglie Haaland nella partita perfetta: 5 gol e la possibilità di superare Messi nei numeri, la scelta del tecnico fa discutere.
La partita tra Manchester City e Lipsia racconta due storie parallele. Quella di Guardiola che vince e convince sempre in Europa e quella di Erling Haaland che convince e vince ovunque. Anche in orbita – dove arrivano spesso i suoi palloni – sanno che non ce n’è per nessuno: è lui il più forte adesso. Inarrivabile per fisico, tecnica, disciplina e abnegazione. Presente sempre, immarcabile, incontenibile e quanti più aggettivi possibile non riuscirebbero a descrivere un talento in crescita.
Si allena sempre, anche a casa: Fabrizio Romano – giornalista esperto in calciomercato – che lo conosce bene sa quanto l’attaccante tenga alla sua forma. Mens sana in corpore sano, ma Haaland esagera: il suo corpo è scultoreo. Sembra un’opera d’arte, ma i capolavori si vedono in campo. Un robot di carne umana che “annienta” il Lipsia quasi da solo. 5 gol in una partita di Champions League come un altro – sempre dalle sembianze normali ma con la testa di alieno – di nome Leo Messi.
Haaland alieno a metà: Guardiola gli rovina la festa, cos’è successo in City-Lipsia
Non proprio uno qualsiasi. Entrambi li allena Guardiola, forse il tecnico sentiva leggermente la paternità dell’argentino. Al punto da doverlo difendere ancora adesso. Quando si rende conto che ogni record potrebbe essere spazzato via dal norvegese dagli occhi di ghiaccio. Poteva farlo il sesto gol Haaland, sarebbe stato incredibile. Senza sconti e con un posto dritto nella storia del calcio, ma Pep ha deciso di toglierlo. Forse per fargli prendere la standing ovation.
I tifosi non hanno gradito: avrebbero voluto vedere il gol numero 6 in una partita. L’alieno che batte l’alieno, ma non è stato possibile: “È incredibile che Haaland abbia segnato 5 gol come Leo, ma in 60 minuti. Lui è molto giovane, adesso avrà uno stimolo in più per superare il record di Leo”. Un modo per gasarlo ancora e non temere, quindi, che giochi con il freno a mano tirato. Una giustificazione un po’ debole quella di Guardiola, dato che il norvegese non si è mai risparmiato. Lo pensano i tifosi che su Twitter bersagliano lo spagnolo, ma contano i numeri. Contro il Lipsia Haaland li ha fatti, non abbastanza. Li farà ancora, tanto per ricordare agli altri – Guardiola compreso – che adesso l’alieno è lui.