Stefano Bandecchi, proprietario della Ternana, è intervenuto ai microfoni di TVPLAY_CMIT.
“QUESTIONE PLUSVALENZE, MI SENTO FREGATO” – “Sulla questione plusvalenze mi sento fregato per aver pagato i contributi per due anni e mezzo, che li ho pagati a fare io? Sono d’accordo con il presidente del Pisa, sembravo io l’unico a innervosirsi, anche lui ha sbottato dopo la rateizzazione concessa per i contributi. Queste sono le comiche del mondo del calcio. Tante aziende durante il Covid sono fallite realmente, davano da lavorare a 100, 200 anche 1000 persone. Il calcio invece vive in una bolla. Io non so stare con la testa bassa, tutte queste minchiate nel mondo del calcio mi lasciano perplesso. Resteremo o io o la carta da parati”.
“LA GIOSTRA DEL CALCIO O VIENE SOVVENZIONATA O FALLISCE” – “Secondo me, come ho già detto altre volte, la giostra del calcio è destinata o a essere sovvenzionata o al fallimento. Lasciamo perdere il campo verde, ma a livello finanziario ed economico ha serissimi problemi, io personalmente non vedo l’ora di uscire dal mondo del calcio, che assorbe solo denaro e non restituisce nulla. Pensate a Berlusconi, non è certo l’ultimo arrivato, ma cosa si è inventato, il Monza potrebbe diventare una multiproprietà, con tante persone a finanziare la squadra. O i diritti televisivi diventano seri… non mi sento preso in giro, ma quando vedo la Juventus con un miliardo e mezzo di buco, altre con 800-500 milioni, tante squadre che hanno usufruito della possibilità di spalmare i contributi. Nel mondo vero le spa così come aziende non durerebbero un giorno. La Juventus come la Ternana. Non vedo nessuna altra spa che può ricevere 20-30 milioni da un individuo, non è denaro guadagnato, una squadra di B ora guadagna 6/7 milioni, magari 10 se sei piazze come Bari o Genova. Se vai in A incassi 26 milioni, però ce ne devi mettere 30 o più, altrimenti non duri più di due anni. Se notate sono sempre le stesse a salire e scendere”.
“IERVOLINO HA SPESO ALMENO 35 MILIONI” – “Non faccio i conti in tasca a nessuno, ma Iervolino oltre a quello che gli hanno dato ha speso almeno 35 milioni, la domanda è quanti possono farlo per molti anni? Io, per esempio, mi sono scocciato”.
“IN A QUANDO RAGIONI BENE RAGIONI SUL PAREGGIO DI BILANCIO” – “Credo che, senza entrare in fatti altrui, però cominciando anche dall’Atalanta basta andare a vedere i bilanci, non mi sembra ci sia un attivo così importante. Magari un anno vendi un calciatore importante e hai un introito. Quando ragioni molto bene in A ragioni sul pareggio. In C è impossibile qualunque ragionamento al guadagno, in B ugualmente, ci sono piazze che hanno speso anche tanto senza guadagnare nulla. So che il Napoli ha dei bei conti, ma è forse l’unica. Città come Napoli però quante ce ne sono?”
“FECI UNO STUDIO SULLA SAMPDORIA, MA TROPPI DEBITI” – “La Sampdoria è una squadra che ha troppi debiti e credo siano in pochi a volerla prendere, da quanto so sta messa male punto. In tanti possono aiutarla, ma servono una sessantina di milioni solo per tenerla in piedi. Ci feci uno studio già molto tempo fa, ma non è cosa secondo me”.
“CAIRO MI FECE VEDERE ALCUNI CONTI DEL TORINO” – “Domenica parlavo con i gestori del Genoa e non mi sembra che stiano mettendo pochi soldi per tentare di tornare in A. Conosco bene Cairo, ho parlato con lui del Torino e siccome ama il Torino mi ha fatto vedere un po’ di conti, anche se lui è molto attento non mi sembra tornino tanto. C’è un anno in cui guadagni tanto poi però l’anno prima nei hai spesi 40. E’ un calcio dove guadagnano tantissimo coloro che ci stanno intorno, ma le società no”.
“ALMENO CINQUE ANNI DI A PER INCASSI INTERESSANTI” – “Senza Serie A non si possono fare tutte queste chiacchiere e comunque parliamo di almeno cinque anni di Serie A, allora inizi a prendere soldi per fare qualcosa di interessante”.
“NEL CALCIO SERVE UN CIRCOLO VIRTUOSO” – “Mi schiererei insieme a Lotito per quanto viene detto, i conti devono essere a posto e giusti. Anche in Europa ormai ci sono squadre con così tanti debiti che non si capisce come sopravvivano, vi immaginate un mondo dove una banca vuota viene premiata e il giorno dopo fallisce? Qui bisogna camminare tutti molto a ridosso del muro perché è un mondo difficile. Se il mondo del calcio vuole essere un circolo dev’essere virtuoso. Perché Ronaldo deve guadagnare 100 milioni e la società accumula un debito di un miliardo e mezzo. Pensate alla figura del procuratore, non rischiano nulla, o incassano o al massimo no, chi ha fatto il procuratore è sicuramente stato più intelligente di me. Mi ricordo una chiacchierata con Berlusconi, mi disse che ci aveva messo 34 milioni, io ne avevo messi 25/26, una gara quasi a scemo più scemo. Se io dovessi spiegare ai miei due figli che ho messo un anno 25 milioni e l’anno dopo 30 mi danno dello scemo, poi vai in campo e vieni offeso dai tifosi. Se ho fatto pace? Non ho bisogno di fare pace, quando ero a Beirut ho studiato molto gli israeliani, un popolo che mi piace molto che fa pace con un popolo quando finisce. Non mi danno fastidio ora i ternani, ma lo stadio di Terni, i ternani mi stanno simpatici, ma lo stadio di Terni mi sta antipatico e la cosa è reciproca, non andiamo troppo lontano io e i ternani”.
“PER TUTTE LE QUOTE DELLA TERNANA CI SONO ALMENO DIECI ACQUIRENTI” – “Come diceva Oscar Wilde o se ne va quella carta da parati o io e poi è morto. Presumibilmente mi leverò di torno io. Acquirente? Per il 100% ce ne sono almeno dieci. Alle quote che noi, come università Niccolò Cusano, desideriamo cedere ce ne sono di meno. Nella mia vita non ho quasi mai fatto società, sono quasi sempre padrone del mio. Ce lo vede uno che prende una parte della Ternana ci mette i soldi e al massimo ha il biglietto gratis per la partita?”.
“NON CAPISCO COME I CLUB POSSANO ESSERE SPA” – “Sui fondi voglio dirvi questo. Dipende da cosa si intende. So che c’è stato un periodo in cui i fondi trattavano le Leghe, prendevano i circoli, creando una piattaforma televisiva ad hoc e il mondo del calcio diventava un investimento da portare avanti in modo globale. Così si potrebbe avere anche una resa finale. Quando sento che un fondo compra una squadra di calcio mi chiedo sempre quale sia il motivo. Io ho un piccolo fondo e i miei clienti vorrebbero avere a fine anno un utile. Il gioco del cerino lo capisco poco, adesso si comprano le società a tot. si rivendono a un altro tot. prima o poi qualcuno resta col cerino in mano. Un fondo di investimento che metta d’accordo tutti in A e B potrebbe invece essere possibile, se la gestione dei club fosse molto più dinamica… a me sembra strano che le squadre possano essere spa, oggi sono tutte in fallimento, sarebbe più la lega che dovrebbe essere una spa, qualcuno parla di grandi incassi ma io non ne vedo”.
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