Vlahovic continua a deludere con la maglia della Juventus, mostrando una certa discontinuità che l’anno scorso non si è registrata.
Giocare in una grande squadra non è semplice. Si ha il dovere di essere sempre al massimo, di dover dimostrare di essere sempre il migliore. Si ha l’obbligo di dover sempre vincere le partite e di segnare tanti gol. Andare in rete è fondamentale, soprattutto in doppia cifra quando si è ingaggiati per quello. Questo è sicuramente ben chiaro nella testa di Dusan Vlahovic che, rispetto però alla passata stagione, non riesce ad esprimere tutte le sue qualità.
Complice sicuramente l’infortunio che l’ha tenuto fuori per molto tempo, il serbo ha finora disputato solo 26 partite tra Serie A, Champions League, Europa League e Coppa Italia, segnando solo 10 reti e fornendo 4 assist. Dati indecorosi, per un calciatore del suo livello e ingaggiato a gennaio 2021 con l’intento di andare a rinforzare un reparto che troppo spesso andava in difficoltà sotto porta. Purtroppo, forse anche a causa del gioco della squadra, l’ex Fiorentina non è ancora riuscito ad esprimersi al massimo.
Vlahovic e se giocasse con Spalletti?
In effetti, da quando è tornato, qualcosa l’ha fatta vedere sia in termini di gol che di giocate. Troppo poco però per un giocatore del suo talento. Il 3-5-2 o il 4-3-3 disegnati per esaltare le sue qualità non sempre le hanno realmente esaltante. Anzi, in molte occasioni le hanno tarpato le ali, dovendo ripiegare in un gioco che non è suo per caratteristiche fisiche e tecniche. E se invece il serbo avesse Spalletti come tecnico? Forse qualcosa cambierebbe.
Indubbiamente, sia nel 4-2-3-1 che nel 4-3-3 di Spalletti, l’ex Fiorentina riuscirebbe ad esprimersi al meglio perché avrebbe maggiore libertà di movimento, di attaccare la profondità e rivestirebbe un ruolo principale nella manovra d’attacco della squadra. Indubbiamente, con il tecnico del Napoli in panchina, riuscirebbe ad esprimersi al meglio perché avrebbe l’opportunità di poter giocare più palloni nell’arco di una gara e di andare più volte al tiro. Un aspetto fondamentale da considerare per un attaccante che è sempre alla ricerca del gol. Inoltre, con il tecnico di Certaldo, potrebbe anche migliorare dal punto di vista mentale nella ricerca di quel perfezionamento costante dal punto di vista tecnico e tattico. Dunque, senza nulla togliere ad Allegri, forse questo sodalizio con il serbo non è il migliore in assoluto e sta andando stretto ad entrambi al punto tale da danneggiare la stessa Juventus.