Napoli, Kvaratskhelia compie un altro gesto da campione sotto gli occhi del suo pubblico. Il gol “alla Maradona” entusiasma gli ex campioni.
Tutti pazzi per Kvaratskhelia. Il georgiano di Tiblisi in meno di una stagione ha conquistato tutti. Arrivato in sordina si è preso la scena a Napoli e anche fuori. Le giocate al Maradona sono di una qualità pregevolissima. Devastante in Italia e in Europa, in Champions può portare i partenopei ai quarti dove neanche Maradona era mai arrivato. L’emozione è tanta, così come la gratitudine. Sempre pronto a dare il meglio l’attaccante. Non si è risparmiato neppure contro l’Atalanta.
La Dea l’ha visto confezionare un gol da cineteca: si è smarcato in mezzo ad 8 persone da solo prima di mettere dentro un pallone che sembrava magico. La magia – l’ennesima – l’ha fatta il georgiano. Anche gli ex campioni, Van Basten in testa, hanno commentato il gol in maniera incredibile e incredula: “Pazzesco”, definisce l’ex Milan il gol del collega. Gli fa eco Guti, uno degli idoli da bambino di Kvara, chiamando “Golazo” la prodezza. Ciccio Graziani, tornando all’Italia, lo definisce un fenomeno.
Spalletti continua a chiamarlo “grande uomo”. Insomma nel calcio non c’è – oggi – un altro come lui. Ha portato i bambini a emozionarsi e gli adulti a credere in un altro gioco. Più bello e sognante, meno tattico. In realtà il Napoli è una macchina perfetta anche tatticamente: solo che chi tifa si limita ad ammirare e sogna un traguardo che sembra essere sempre più a portata di mano. Il sogno sta per diventare realtà. Grazie a un uomo capace di unire Fuorigrotta e Tiblisi in un unico filo conduttore che porta a credere quanto il meglio debba ancora venire.
C’è la Champions da giocare: un passaggio del turno significherebbe entrare fra le grandi d’Europa, poi da lì tutto è possibile. Anche emozionarsi. I partenopei non hanno mai smesso grazie a un uomo che con la gioventù a disposizione e un futuro tutto da vivere ha preso per mano un popolo sportivamente smarrito per accompagnarlo a crederci ancora. Ecco perché anche i grandi si levano il cappello: Kvaratskhelia fa innamorare del calcio perché si diverte lui per primo, anche se – ogni volta che segna – a sorridere sono gli altri. Con buona pace dell’Atalanta, ma la Dea è in ottima compagnia. Le “vittime” di Kvaradona crescono sempre più.
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