Regna ancora l’incertezza sul nuovo stadio del Milan: ecco perché il progetto della nuova casa dei rossoneri è a rischio
Il Milan, dopo aver mandato alle ortiche il progetto del nuovo stadio in sinergia con l’Inter, sembra aver fatto la sua scelta riguardo all’area dove verrà costruito il suo impianto. “La Maura“, nella zona a nordovest di Milano, è la location che dovrebbe ospitare la nuova casa del Diavolo.
Il condizionale è d’obbligo visto che la strada per arrivare alla posa della prima pietra è irta d’ostacoli tali da allungarne i tempi mettendo così a rischio la fattibilità del progetto. Oltre all’acquisizione dell’area, per la quale è già stato sottoscritto un preliminare di compravendita, il Milan deve risolvere diverse grane: le divisioni politiche, il no del territorio (domani è prevista una manifestazione), il cambio di destinazione dell’area in questione e la creazione di un nuovo ente autonomo di diritto pubblico che gestirà il Parco Sud.
Considerati i tempi biblici della macchina burocratica italiana, una sorta di percorso ad ostacoli che mal si concilia con la volontà del club rossonero di arrivare a una decisione definitiva entro marzo. Come fare? Lo strumento normativo per accorciare la tempistica è l’Accordo di programma che deve essere proposto dalla Regione.
Dunque, il fatto che il Milan abbia avvitato l’interlocuzione con il Comune e con la Regione è indice dell’intenzione dei rossoneri di servirsi di tale strumento che, attivato dalla Regione, consentirebbe di superare i vincoli paesaggistici e urbanistici cui è sottoposto il progetto di un impianto con i suoi almeno 4o-5o metri dal terreno di gioco alla copertura potrebbe rappresentare un pugno nell’occhio nello skyline dell’area.
Tuttavia, anche con l’Accordo di programma i tempi non sono stretti, anzi, occorrerebbero comunque mesi per il relativo iter burocratico e per mettere d’accordo tutti gli attori coinvolti, la Regione, la Città Metropolitana, il Comune di Milano, l’Ente “Parco Sud” e Snaitech, proprietaria de “La Maura”.
E poi ci sono le resistenze politiche in seno alla maggioranza che sostiene il primo cittadino meneghino. Se Beppe Sala non vede di buon occhio che il Milan e l’Inter in futuro giochino lontano da Milano e spinge per scongiurare tale eventualità, all’interno della sua maggioranza c’è chi (non solo i Verdi) vede come fumo negli occhi il cambio di destinazione de “La Maura”. “Mal di pancia” di alcune componenti della maggioranza di Palazzo Marino che si saldano con l’opposizione al progetto dei residenti dell’area che, come detto, domani circonderanno con una catena umana il perimetro de “La Maura” per dire in maniera plateale il loro “no” alla cementificazione del “Parco Sud”.
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