L’esterno della Roma si è raccontato in una intervista a As ed ha toccato numerosi temi della sua carriera, tra cui quello dell’ultimo stop
E’ uno dei giocatori simbolo della Roma, Leonardo Spinazzola, l’esterno di Foligno che fino a questo momento della sua carriera conta due seri stop che lo hanno tenuto a lungo ai box: il primo, quello del 2018, un infortunio al legamento crociato del ginocchio destro e poi l’ultimo, che tutti ricordano, quello durante gli Europei; la rottura del tendine d’Achille sinistro lo ha lasciato senza semifinale, finale e lontano dal campo per quasi tutta la stagione 2021/22.
In una lunga intervista a As, rilasciata poco prima della gara di andata degli ottavi di finale di Europa League contro il Real Sociedad al giornalista Mirko Calemme, Spinazzola ha ripercorso varie tappe della sua vita, dagli infortuni al tarscorsao in bianconero, fino a parlare del suo attuale tecnico José Mourinho e della ambizioni giallorosse.
“Se mi sento come prima dell’infortunio? Non lo so, ho bisogno di tempo. È ancora presto, sto riprendendo il mio ritmo e sono molto contento di aver saputo, ancora una volta, spingere forte per tutti i 90 minuti. E’ stato un lungo viaggio, a metà percorso ho visto che non migliorava ed era tutto nero. Da gennaio di quest’anno invece , ho finalmente notato che potevo tornare ai miei livelli“, esordisce Spinazzola parlando del complesso momento che si è lasciato alle spalle.
Nel corso della chiacchierata torna anche sul suo passato in bianconero: “Uno dei ricordi più belli della mia carriera è la gara vinta per 3-0 sull’Atleti nel 2019. È stata la mia prima, e fino ad ora unica, partita in Champions League. E’ stato tutto perfetto. Cristiano Ronaldo? Quello che mi è rimasto impresso è la sua umiltà. Ci sono molti giocatori molto più presuntuosi e non sono nemmeno la metà della metà di Cristiano. Dybala è un campione che può aggiustarti una partita in qualsiasi momento. Un ragazzo positivo, allegro, che ci ha dato un contributo dentro e fuori dal verde. Spero segni una doppietta con il Real“.
E sulla Roma e gli obiettivi stagionali chiosa: “Il mister mi ha dato fiducia e tranquillità giorno dopo giorno. Sa calmare il gruppo, vuole il meglio; si basa sull’atteggiamento, non solo sui risultati. Se dai il massimo in campo, lui non ti dice niente anche se si perde. Il Real Sociedad? Una squadra con identità, affamata, che vuole batterci e qualificarsi. L’Europa League per noi è fondamentale e quest’anno abbiamo obiettivi importanti, che viviamo partita per partita“.
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