La pazza idea di Beppe Marotta per l’attacco dell’Inter: ecco la strategia dell’Amministratore delegato nerazzurro per il nuovo bomber
Con una prova maiuscola il Milan, pareggiando contro il Tottenham di Antonio Conte, ha conquistato l’accesso ai quarti di finale di Champions League, traguardo che non raggiungevano dalla stagione 2011-12 quando eliminarono un altro club inglese, l’Arsenal.
La prossima settimana sarà la volta del Napoli e dell’Inter provare a raggiungere i rossoneri tra le magnifiche otto d’Europa. Per gli azzurri di Spalletti, che hanno ipotecato la qualificazione ai quarti con il 2-0 dell’andata, il return match al “Maradona” contro l’Eintracht Francoforte non presenta particolari insidie. Discorso diverso per i nerazzurri che, pur partendo dal vantaggio dell’1-0 maturato a “San Siro”, non potranno concedersi la minima distrazione contro un avversario, il Porto, non solo abituato a competere a tali livelli ma anche e soprattutto non nuovo a sconfessare i pronostici della vigilia.
Inter, pazza idea per l’attacco: Scamacca in caso di addio di Dzeko
Per matare i portoghesi nell’arena del “Do Dragao” il tecnico nerazzurro Simone Inzaghi si affiderà ovviamente al suo “Toro” scatenato, al secolo Lautaro Martinez: l’argentino, laureatosi campione del mondo in Qatar, sta vivendo il suo periodo di forma da quando gioca in Italia come certificano i numeri, 14 gol in 25 apparizioni in Serie A, mai così tante nelle precedenti stagioni in maglia nerazzurra, e lo stesso Lautaro: “Sono qui da cinque stagioni il lavoro quotidiano paga sempre. Essere capitano di questa grande squadra è un orgoglio e una soddisfazione. Ci sono stati tanti momenti in cui sono stato bene ma quello che sto attraversando oggi in totale è il mio miglior momento da quando sono all’Inter“, le parole del “Toro” a “TyC Sports”.
Una promozione a capitano che equivale a una sorta di investitura: Lautaro Martinez è il bomber dell’Inter del presente e del futuro o, quantomeno, l’unico tra i compagni di reparto a rimanere in nerazzurro. Infatti, oltre a un rinnovo del prestito alle stesse condizioni di Romelu Lukaku, che, frenato dal lungo infortunio, non ha inciso (finora) come nelle aspettative dei dirigenti e tifosi nerazzurri, e un Joaquin Correa, che, prelevato dalla Lazio per 31 milioni di euro, non è ancora riuscito a lasciare il segno, anche il prolungamento di contratto di Edin Dzeko si allontana.
Il bosniaco pretende un biennale che l’Inter non è disposta ad accordargli. Se la distanza tra Dzeko e l’Inter, sempre ferma a un rinnovo annuale, non si dovesse accorciare, Beppe Marotta ha già in tasca il nome del sostituto del “cigno di Sarajevo”, quel Gianluca Scamacca già inseguito ai tempi del Sassuolo prima che l’ex neroverde attraversasse La Manica per tentate l’avventura in Premier League che, però, si sta rivelando più complicata del previsto. Con 7 gol in 25 presenze tra tutte le competizioni, Scamacca è finito ai margini del West Ham, con una vecchia volpe del calciomercato come l’Amministratore Delegato nerazzurro che ha fiutato l’affare.