Ibrahimovic, grave lutto: addio a colui che lo fece diventare una macchina da gol

Zlatan Ibrahimovic ha subito un grave lutto a poche ore da Tottenham-Milan: scomparso colui che lo fece diventare una macchina da gol.

E’ un giorno triste per Zlatan Ibrahimovic che, a poche ore da Tottenham-Milan, ha appreso una dolorosa notizia. Un duro colpo per il fuoriclasse del Milan che ha perso un maestro di vita e di calcio, capace di farlo diventare un giocatore migliore. Un uomo citato e ringraziato nella sua autobiografia a cui ha dedicato un paragrafo molto significativo.

Ibrahimovic, grave lutto per l'attaccante del Milan
Ibrahimovic, chi è l’amico scomparso che lo fece diventare un goleador (TvPlay.it)

Il Milan si giocherà il passaggio ai quarti di finale di Champions League senza Zlatan Ibrahimovic, escluso dalla lista ufficiale per gli ottavi dopo il lungo infortunio. Il classe ’81 svedese comunque è rientrato in gruppo da alcune settimane e, dopo il ritorno in campo contro l’Atalanta, ha giocato uno spezzone di partita anche con la Fiorentina.

Oggi non potrà concretamente aiutare i suoi compagni ma darà il suo solito contributo emotivo dall’esterno. Purtroppo però non sarà del miglior umore alla luce del lutto che l’ha toccato da vicino. Nello specifico se ne andato colui che ha avuto il merito di scoprirlo e di portarlo in Italia dalla Svezia, instaurando successivamente un rapporto di grande stima e affetto in un modo del tutto particolare.

Morto Italo Galbiati: il curioso racconto di Ibrahimovic

A fine stagione probabilmente Zlatan Ibrahimovic chiuderà la sua straordinaria carriera in cui è diventato uno dei calciatori più forti e influenti degli ultimi decenni. Dietro ai suoi successi c’è stato l’aiuto di alcune persone, tra cui Italo Galbiati, morto all’età di 85 anni, che ha avuto un ruolo fondamentale nella sua crescita e ha mai smesso di ringraziare.

Ibrahimovic, addio a Italo Galbiati: chi è stato per lo svedese
Italo Galbiati, che lutto per Ibrahimovic: il curioso racconto (TvPlay.it)

Il mondo del calcio italiano piange la scomparsa di Italo Galbiati, personaggio amatissimo da tutti e storico vice di Fabio Capello che fu al suo fianco in tantissime esperienze. Oltre agli anni al Milan e alla Roma, i due hanno collaborato insieme anche alla Juventus nel periodo in cui sbarcò a Torino un giovane Ibrahimovic.

Fu proprio lui a prendere sottobraccio lo svedese come scritto in un passaggio del sui libro. Il campione rossonero, a distanza di anni, svela come la vera trasformazione sia avvenuta in quei mesi sotto l’esigente e attenta guida di Galbiati: “Capello mi metteva ogni giorno davanti alla porta e mi faceva fare cinquanta tiri col grande Italo, l’aiutante del mister, che mi stava sempre addosso, con i denti nel collo. Se sbagliavo mi provocava: “Lo vedi? Non ce la fai…”. Allora mi caricavo ancora di più. E lui: “Ancora non buono”. Pam, gol! “Ti va bene questo?”, gli chiedevo. Pam, gol! “Ti va bene questo?”. Pam, gol! Mi portava sempre al limite dell’adrenalina, avevamo un bel feeling”, racconta Ibrahimovic.

Un allenamento quotidiano che è stato il segreto per diventare un bomber spietato: “Ogni giorno così per sei-otto mesi. E alla fine sono diventato una macchina da gol. Entravo in campo con un radar diverso”. Insomma una persona davvero speciale per il fenomeno di Malmö che successivamente definì: “Un talento naturale, ma soprattutto un grande uomo”.

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