Chelsea, Stamford Bridge come San Siro: la diatriba sullo stadio spiazza i tifosi

Chelsea pronto a rifarsi il look: i Blues potrebbero cambiare lo stadio. L’intenzione sarebbe di fare come Milan e Inter: gli scenari.

Se San Siro presenta ancora qualche criticità rispetto al proprio futuro e ci si interroga su cosa potrebbe essere meglio fare – se demolire la struttura oppure no – le diatribe per lo stadio sfociano anche altrove. Da Milano a Londra sono circa 1297,8 km, ma i problemi sono gli stessi. Anche i Blues, come Milan e Inter, pensano sia giunto il momento di rifarsi il look.

Loftus-Cheek
Chelsea verso un nuovo stadio – TvPlay.it

L’idea del club è quella di rimettere mano allo stadio: in maniera netta, nessuno sconto. Solo una visione: demolire senza rimpianti e lasciar fare il resto al peso dei ricordi. Via Stamford Bridge e, sulle sue ceneri, sorgerà un nuovo stadio. Esattamente nello stesso punto. La società avrebbe già individuato alcuni partner da inserire in quest’impresa, ma – come riporta il The Telegraph – ci sarebbero altre valutazioni da fare: in mezzo gli azionisti del club.

Chelsea, via al nuovo stadio: che succede a Stamford Bridge

Il Chelsea deve tenere una riunione per stanziare la cifra più opportuna affinché si possano eventualmente approntare i lavori. Questo gruppo di persone, nella fattispecie i Chelsea Pitch Owner (CPO), detengono la proprietà di Stamford Bridge e sarebbero in attesa di un’offerta da 50 milioni di Sterline per acquistare un appezzamento di terreno: Jonathan Goldstein e Janet Marie Smith (Vicepresidente Esecutivo per la pianificazione e lo sviluppo dei Los Angeles Dodgers nella Major League di baseball) sarebbero stati incaricati per occuparsi del progetto.

Chelsea
Stamford Bridge – (TvPlay)

Demolizione e ricostruzione impiegheranno in totale un budget di 1,5 milioni di sterline e i lavori dovrebbero durare 5 anni. Nel 2030 il Chelsea potrebbe avere la sua nuova “casa”. Nella speranza che San Siro sia già un’alternativa rispetto agli altri due (possibili futuri) stadi di Milano. Il discorso a Londra è già avviato: a Milano stanno ancora cercando di capire come agire. La situazione sembra speculare, ma ci sono tanti aspetti ancora da chiarire. Da una parte e dall’altra: le valutazioni strutturali a Londra sono più veloci, ma è lento tutto il resto. In Italia l’esatto contrario. Due facce della stessa medaglia: luci e ombre tra armonia e necessità.

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