Il Milan si avvia alla costruzione di uno stadio di proprietà: l’annuncio di Gerry Cardinale svela dove sorgerà il nuovo impianto.
Sono giorni in cui si parla molto del tema stadio sul fronte Milan e Inter. Dopo diversi anni di stallo, la situazione sembra si stia sbloccando per entrambe le squadre che dovrebbero lasciare per San Siro per andare in una propria casa. In particolare i rossoneri hanno le idee molto chiare su questo aspetto e dalle parole di Gerry Cardinale si scopre anche dove probabilmente sorgerà il nuovo impianto.
Il Milan sta accelerando per la costruzione dello stadio e presto potrebbero esserci molte novità. Nelle ultime ore è andato in scena un incontro importante a Palazzo Marino tra il sindaco Giuseppe Sala e Gerry Cardinale che si è esposto pubblicamente sull’argomento. Dal Business of Football Summit, organizzato a Londra dal “Financial Times”, il proprietario dei rossoneri ha lanciato un indizio molto significativo.
Al momento non ci sono ancora certezze ma più passa il tempo più c’è la convinzione di riuscire a portare a termine il piano. Rispetto al recente passato oggi ci sono aperture da parte del governo e delle autorità competenti che lasciano ben sperare RedBird. La macchina operativa è ufficialmente partita e, se non ci saranno ulteriori intoppi, il Diavolo si appresta a entrare in una nuova era.
Milan, addio a San Siro: il piano di Gerry Cardinale
Il Milan ha deciso e si appresta a lasciare San Siro. Una conseguenza sofferta ma necessaria se si vuole provare a competere, sotto l’aspetto dei ricavi, con le altre big europee. Al momento le squadre italiane sono molto indietro sotto l’aspetto delle infrastrutture, diventati fondamentali per competere ad alti livelli.
Ne è convinto Gerry Cardinale che vuole riportare il club rossonero ai fasti del passato, passando proprio per il nuovo stadio. Il fondatore di RedBird, il fondo d’investimento che ha preso il posto di Elliott, è molto centrato e farà di tutto per soddisfare i propri desideri. C’è anche un po’ di fretta perché si vorrebbe chiudere il discorso entro aprile ma la strada sembra già ben delineata: “La priorità è restare nell’area del Comune di Milano. Se possibile resteremo in città, però valuteremo comunque quale sarà la migliore opportunità”.
Oggi l’area favorita è quella di “La Maura” anche se ci sono ancora delle incognite e bisogna attendere il via libera definitivo. La certezza è che prima o poi bisognerà staccarsi dalla Scala del Calcio: “E’ stato costruito negli anni 20. Se vogliamo riportare Milan e Serie A al massimo livello mondiale dobbiamo passare dalle infrastrutture”, questo il pensiero dell’uomo d’affari italo-americano.