Il PSG è un club che deve affrontare un momento complicato: qual è la novità e cosa c’entra Nasser Al-Khelaifi. Tutti i dettagli sul caso.
Nuovi guai in vista per il club parigino che ha da inizio stagione gli occhi del mondo addosso. Grandi campioni, voglia di battere tutti e situazioni dentro e fuori dal campo spesso e volentieri difficili da gestire al meglio. Per la società francese è il momento di analizzare la questione.
Il cammino del Paris Saint Germain vede la vetta in solitaria nel campionato di Ligue 1, tutto ancora da risolvere in Champions League per il ritorno degli ottavi di finale contro il Bayern Monaco. Si parte dalla sconfitta dell’andata, subita al Parco dei Principi, ma per i parigini servirà una vittoria per avere la meglio sugli avversari (seppur con determinate condizioni relative al punteggio).
Le accuse sono veramente gravi
Nei guai Nasser Al-Khelaifi, attuale presidente del Paris Saint Germain, risultato indagato la scorso mese di gennaio dopo una denuncia presentata da un uomo d’affari. L’accusa è di torture e sequestro di persona. Il Tribunale di Parigi ha intanto nominati tre giudici per condurre l’inchiesta e accertare possibili novità. La vicenda verte sul furto di un telefono e di documenti riservati, entrati in possesso di Tayeb Benbderrahmane, cittadino franco-algerino autore della denuncia.
Lo stesso Benbderrahmane, appena giunto in Qatar a gennaio 2020, è stato arrestato, rimanendo in carcere per sei mesi. Intanto, invece, l’uomo sostiene che dietro il suo arrestato ci sarebbero maltrattamenti presumibilmente avvenuti in prigione. Secondo l’uomo, però, ci sarebbe proprio la mano di Al-Khelaifi, ciononostante gli accordi raggiunti fra gli avvocati per la restituzione dei documenti. A riportare la notizia è il quotidiano L’Equipe.
Proprio lo stesso Benbderrahmane ha lasciato il Qatar durante lo scorso novembre, specialmente in seguito all’accordo di riservatezza circa la non diffusione dei documenti riguardanti Nasser Al-Khelaifi. Fonti francesi parlano di possibili video del presidente qatariota con una amante, oppure conversazioni con Jerome Valckle e Tamim ben Hamad Al Thani, rispettivamente dirigente FIFA ed emiro del Qatar. La questione riguarderebbe l’organizzazione del campionato del mondo e la conseguente attribuzione dei diritti tv. Benadberrahmane avrebbe in ogni caso fatto causa anche agli ex avvocati, con l’accusa di non aver difeso a dovere i propri interessi personali e soprattutto di natura economica.