Milan, indagine pesante per il capo ultrà: la ricostruzione. Uno dei tifosi rossoneri più noti è coinvolto in un’inchiesta per truffa
Negli ultimi anni il ruolo dei tifosi più in vista delle big dei Serie A, quelli che ancora oggi vengono chiamati ultras, è cambiato sia nella forma che nella sostanza. Alla base di tutto c’è un rapporto diverso con la modernità: attraverso un utilizzo intelligente e astuto dei social network, alcuni di loro sono diventati veri e propri personaggi pubblici, capaci di coinvolgere migliaia di altri tifosi in iniziative di vario tipo. Anche di sostegno alle società, se necessario, mantenendo però sempre una propria indipendenza e libertà di pensiero.
A volte però vanno registrati episodi di cronaca che vedono coinvolti esponenti di spicco delle tifoserie ultras, come ad esempio alcuni gruppi della curva juventina che aveva intessuto rapporti quanto meno opachi con la dirigenza. Ora l’attenzione si sposta a Milano, sulla sponda rossonera dei Navigli dove un tifoso molto popolare della curva sud è sotto inchiesta per aver commesso presunti reati legati al mondo della politica.
Milan, inchiesta che scotta per il capo ultras: tutti i dettagli
Un capo ultrà del Milan è finito nel registro degli indagati per una presunta truffa ai danni dell’Unione Europa. Si tratta di Marco Pacini, che tutti in curva sud chiamano “Pacio”, già coinvolto in passato una vicenda che è costata una maxi multa ai rossoneri. Stavolta, però, è finito in un’inchiesta riguardante le indennità degli europarlamentari, le quali hanno coinvolto anche l’eurodeputata della Lega Stefania Zambelli.
Pacini, oltre ad essere il compagno della figlia dell’eurodeputata, fa anche parte dello suo staff. Gli uomini della Guardia di Finanza hanno sequestrato un’automobile al capo ultrà rossonero, il tutto all’interno di un maxi sequestro di oltre 170mila euro operato nei confronti di Zambelli e dei suoi 4 assistenti, tra cui proprio Pacini. Dalle indagini della Procura europea e della Guardia di Finanza di Brescia, inoltre, risults che Pacini abbia già un impiego nel capoluogo lombardo, il quale non gli permetterebbe di svolgere il lavoro per cui è stato assunto.
L’indagine, comunque, riguarda un sospetto di frode ai danni del bilancio dell’Unione europea. A febbraio del 2022 Pacini è stato coinvolto in un’altra inchiesta: secondo le indagini aveva creato un circolo insieme ad altri ultrà della Sud per entrare all’interno del circuito dei Milan Club e mettere le mani su biglietti a prezzi scontati da destinare ai tifosi ex “daspati”, ovvero impossibilitati ad accedere alle manifestazioni sportive.