Andrea Belotti sembra rivedere la luce dopo le buone prestazioni nelle ultime partite: qual è il vero segreto della rinascita alla Roma.
La Roma continua a inseguire un posto in Champions League, l’obiettivo principale della stagione al secondo anno sotto la gestione di José Mourinho. Per riuscirsi i giallorossi avranno bisogno di tutti, anche del vero Andrea Belotti che sembra essersi ritrovato nelle ultime partite. Una rinascita, dopo un lungo periodo di buio, in cui si nasconderebbe un curioso segreto.
I recenti problemi fisici di Abraham hanno aperto le porte ad Andrea Belotti, confermato titolare contro la Cremonese per la terza partita consecutiva. Negli ultimi mesi l’ex Torino aveva giocato soltanto spezzoni di partita in campionato dove infatti deve ancora segnare dopo 19 presenze totali (solo due dal primo minuto).
La rete al Salisburgo, nel playoff di ritorno di Europa League, potrebbe però sbloccarlo a livello mentale per ritrovare la continuità perduta. Solo qualche anno fa il classe ’93 era uno dei migliori bomber della Serie A e non può aver improvvisamente perso le sue grandi doti da centravanti mostrate sempre nella sua carriera.
Roma, fiducia a Belotti: come può tornare grande
Non è stato come ci si poteva aspettare il salto in una grande squadra di Andrea Belotti, abituato sempre a segnare a raffica ma in realtà più piccole della Roma. Al momento la sua prima stagione nella capitale non è stata esaltante anche se nell’ultimo periodo sembra aver intrapreso la strada giusta per tornare quello di un tempo.
E’ normale che in un club più importante c’è più concorrenza e potresti trovare meno spazio in campo. Una situazione successa ad Andrea Belotti che ha confessato di sapere a cosa sarebbe andato incontro e non ha intenzione di arrendersi. E’ passato da simbolo e capitano del Torino a essere uno dei tanti giocatori della Roma, nello specifico la riserva di Abraham.
Il suo profilo comunque rimane di alto livello e non si possono scordare i numeri del passato. Come i 26 gol segnati nella stagione 16/17 quando sulla panchina granata sedeva Sinisa Mihajlovic. Un’annata magica per il “Gallo” riportato alla mente da Enrico De Leo, allora collaboratore del tecnico serbo di cui poi è diventato il fidato assistente al Bologna.
In diretta esclusiva ai microfoni di “TVPlay.it”, ha raccontato qualche retroscena sull’attaccante: “E’ un ragazzo eccezionale, quell’anno era bravissimo nel prendere la posizione e nell’aggredire la profondità. Sinceramente non so i motivi delle recenti difficoltà ma è chiaro che alla Roma devi sgomitare e quando ha le opportunità deve coglierle al massimo. Al suo fianco comunque ha l’uomo giusto perché Mourinho sa caricare e stimolare al massimo i suoi giocatori”.