Ezio Capuano è rinomato non solo per le sue immense qualità tecniche da allenatore ma anche per come esprime sempre ciò che pensa.
Allenare in Serie C non è semplice. Per quanto possa essere il terzo campionato italiano, le insidie che si celano dietro di esso sono infinite. Dal punto di vista tattico, così come da quello tecnico, la preparazione è interessante e il curare ogni minimo dettaglio a volte fa la differenza se si vuole raggiungere quell’obiettivo che si è prefissato ad inizio stagione.
In alcuni casi però, la professionalità e l’impegno, possono non bastare per ottenere il massimo risultato in una gara. Proprio perché, disputando un campionato di Serie C, non vi sono quelle tecnologie che possono consentire ad un arbitro di non commettere quelle ingenuità o quegli errori che possono portare a compromettere un risultato finale di una partita.
Ezilino Capuano, il gesto in Potenza-Taranto è clamoroso
E quanto ciò capita, non è mai piacevole. Lo vediamo in Serie A dove gli allenatori fanno finta di prenderla con filosofia, salvo poi attaccare l’intero sistema arbitrale o chi dirige il VAR. Figuriamoci se gli errori capitano in Serie C: in questo caso, l’unico responsabile è l’arbitro e in questo caso, diventa difficile prenderla con filosofia anche se la si volesse prendere.
E’ un po’ quello che è accaduto ad Ezio Capuano nel post gara di Potenza-Taranto, gara valevole per la 29esima giornata del campionato di Serie C. Ad otto minuti dalla fine, il direttore di gara non convalida un gol su calcio di punizione di Labriola in quanto, pensa che la palla non sia entrata dentro. Ovviamente, non essendoci in questo campionato Var e goal-line technology, la terna arbitrale va a sensazione e quindi la rete non è stata data alla squadra pugliese.
Una decisione che ha fatto infuriare non poco il tecnico dei pugliesi che ha visto come un’ingiustizia tale decisione visto che, secondo lui, la palla era entrata ampiamente in rete. Infatti, a fine gara, Capuano si è diretto verso l’arbitro con il telefonino in mano con il fotogramma del pallone fermo al di là della linea di porta. Un qualcosa che non è interessato al direttore di gara che lo ha invitato più volte ad allontanarsi. All’ennesimo rifiuto di dialogo, il tecnico dei salentini ha scagliato il telefono a terra in preda alla rabbia e ha continuato a protestare. Dunque, ennesimo gesto di stizza da parte del tecnico che, in maniera del tutto genuina, anche se leggermente esagerata, ha cercato di far capire al direttore di gara quanto accaduto. Purtroppo, in casi del genere, è meglio placare la propria ira anche se si può aver ragione e andare negli spogliatoi perché si rischia di passare dalla parte del torto.