San Siro, Milan e Inter “divorziano”: i rossoneri abbandonano i cugini nerazzurri per il progetto di uno stadio tutto loro
Finora sul dossier “nuovo stadio” Milan e Inter sono andate a braccetto ma ora, dopo che il Comune di Milano ha approvato il piano per il nuovo “San Siro” ponendo però ulteriori stringenti vincoli su capienza, aree verdi e interventi di riqualificazione del quartiere, il club rossonero ha deciso di ritirarsi dal progetto “Cattedrale” lasciando quindi soli i cugini nerazzurri.
Dunque, bando al romanticismo e addio al vecchio e glorioso “Giuseppe Meazza”, che in occasione del match contro il Tottenham ha fatto registrare un incasso di oltre 9 milioni di euro, record all time per il calcio italiano, per una nuova casa più moderna e funzionale alle ambizioni di una società che dopo aver conquistato la scorsa stagione la vetta d’Italia aspira a frequentare stabilmente i quartieri nobili dell’Europa calcistica.
Del resto, come insegnano i club della Premier League, uno stadio di proprietà è fondamentale per tornare a respirare l’aria d’alta quota in Europa in quanto fonte primaria di ricavi. Puro ossigeno per destare dal sonno un “gigante addormentato” come ha definito il Milan il suo proprietario Gerry Cardinale.
San Siro, il Milan abbandona l’Inter: le tre alternative
Tuttavia, alla base di questo improvviso cambio di rotta non c’ è solo la suggestione di una casa tutta rossonera ma anche il miglioramento della situazione finanziaria. Il Milan sta scalando anche le classifiche di bilancio e soprattutto è in mano a una proprietà solida e pronta a un investimento multimilionario pur di dotarsi di un nuovo impianto.
Dunque, il dado è tratto. Il club rossonero lascerà la sua vecchia e gloriosa casa, “San Siro”, per il quale è ancora in alto mare la delicata questione del vincolo sulla sua demolizione, per un’altra più “confortevole”, il teatro, si augurano i tifosi rossoneri, dei futuri trionfi del Diavolo. Ma dove? Ebbene, sono tre le alternative individuate dal management rossonero.
Innanzitutto, la prima in ordine temporale, quella cioè su cui il club rossonero lavora da più tempo, è l’area delle ex acciaierie “Falck” a Sesto San Giovanni che ha il vantaggio, essendo di proprietà privata, di essere libera dai vincoli delle procedure pubbliche oltre all’enorme spazio e un’amministrazione comunale, quella di Sesto San Giovanni, favorevole al progetto rossonero. L’unico inconveniente la necessità per il Diavolo di emigrare per la prima volta nella sua storia da Milano. Seconda ipotesi San Donato, comune dell’hinterland meneghino come Rozzano, sul quale è stata fatta una valutazione, infine “La Maura“, un terreno di 75 ettari, utilizzato per l’allenamento dei cavalli e di proprietà della FCMA, ubicato nei pressi di “San Siro”.
Da questa rosa dovrebbe uscire il nuovo stadio rossonero, con la relativa scelta che è prevista in tempi brevi e che vede in prima linea il Presidente Paolo Scaroni, con Gerry Cardinale, esperto di sport, intrattenimento ed edificazione di impianti sportivi, che segue la questione da New York.