La Lazio conquista gli ottavi di Conference League pareggiando 0-0 allo stadio Constantin Rădulescu contro il Cluj
Forte della vittoria ottenuta in casa la settimana scorsa, la Lazio accede agli ottavi di Conference League dopo il pari ottenuto in Romania. All’andata degli spareggi i capitolini hanno avuto la meglio sulla squadra di Dan Petrescu vincendo di misura grazie alla rete di Ciro Immobile; nella gara di ritorno a mister Sarri e i suoi è bastato un pareggio a reti inviolate allo stadio Constantin Rădulescu per passare il turno.
Una prova che i laziali volevano a tutti i costi superare e che ha di buono il pass per gli ottavi della competizione. Dalla rosa capitolina probabilmente ci si aspettava di più, anche se vanno analizzati una serie di fattori che non hanno reso la gara troppo facile. Se sulla carta l’impegno era più che alla portata dei biancocelesti, è anche vero che non sono mancate defezioni importanti al tecnico toscano e che il terreno di gioco del Cluj rappresentava, per l’assetto tattico della Lazio, non pochi problemi.
Lazio, defezioni e seconde linee
E’ stata una Lazio rimaneggiata quella vista in Romania: a Patric, assente per squalifica, si sono aggiunti Romagnoli che è ai box per infortunio, Pedro che è reduce da un intervento al naso in seguito ad una botta ricevuta nell’ultima sfida di campionato, e Milinkovic e Zaccagni costretti a Roma per problemi gastrointestinali. Alla luce di questo ai biancocelesti mancavano diversi titolari e, come sottolineato più volte da Sarri, la panchina corta non prevede troppe soluzioni. Dal primo minuto ieri sera c’erano Gila, Basic e Romero oltre ad Hysaj che comunque nell’ultimo periodo è nelle preferenze del mister.
E proprio su chi ha giocato meno si è espresso Maurizio Sarri, in conferenza stampa, al triplice fischio del match col Cluj: “Romero è un ragazzo che va dentro assatanato. Anche senza chili e centimetri non si tira mai indietro; ha dato buone sensazioni. Bene anche la partita di Gila che pure all’andata ha giocato bene; ora bisogna valutarlo in partite pulite, quando c’è bisogno di impostare. Nelle ultime sfide i nostri difensori hanno toccato più di 100 palloni. Serve difendere ma anche impostare e Mario sembra poterlo fare, anche se a volte si prende qualche rischio di troppo. È un calciatore che lo scorso anno giocava in terza serie spagnola. In prospettiva va bene, ci sta dando una sensazione positiva della crescita“.