Il Manchester United sta esaminando i possibili nuovi proprietari del club: difficilmente i Red Devils andranno nelle mani di arabi.
Il Manchester United potrebbe presto cambiare proprietario. Lo chiedono i tifosi che vogliono tornare a vincere, soprattutto dopo che Glazer ha detto che si sta guardando intorno. Trovare l’acquirente giusto non è facile: non è solo una questione di soldi. Questo si è capito non appena i proprietari del club britannico hanno ricevuto un’offerta irrinunciabile dall’Arabia Saudita, ma non hanno ancora accettato e difficilmente lo faranno. La cessione del club avverrà solo dopo che chi di dovere avrà fatto una dichiarazione di intenti. Per intenderci: ai Glazer non interessa nulla del capitale di investimento: i soldi non sono un problema, ma una necessità.
Esistono altre variabili in gioco. La prima è che il fondo arabo – o chi per lui – debba rispettare una serie di dettami che i Red Devils stanno portando avanti parallelamente all’attività sportiva: puoi avere tutta la liquidità che vuoi, ma senza ideali non si procede alla chiusura dell’affare. Questo fanno capire i proprietari del Manchester United senza troppi giri di parole. Il fondo arabo – che ha già messo le mani sul PSG – dovrebbe trovare un modo per bypassare le regole UEFA che vietano la proprietà medesima in un campionato continentale.
Manchester United, doccia fredda dal Qatar: i Glazer frenano la trattativa
Se due squadre, a livello europeo, hanno lo stesso proprietario e appartengono alla massima serie non possono competere. Quindi lo stallo sarebbe formale, anche se i modi per aggirarlo ci sono: il punto, però, non è solo questo. Ai Glazer non piace che gli arabi non vedano di buon occhio la politica in favore dell’integrazione LGBTQ+ che il club sta portando avanti. “Chi vorrà il Manchester – sottolineano alla Reuters – dovrà tenerne conto”. La politica intollerante che vige in Arabia Saudita in tal senso non è il massimo. Senza contare gli sforzi fatti dai Red Devils per garantire la ribalta al calcio femminile.
La famiglia Glazer continua a valutare: i pretendenti non mancano, ma i paletti sono sotto gli occhi di tutti. Occorre lavorare non solo per i giocatori, ma anche attuare una politica societaria ben precisa che i sauditi non possono garantire. La sfiducia, in tal senso, arriva subito dopo i Mondiali in Qatar: lo spettacolo mediorientale non è piaciuto agli inglesi, in particolare rispetto agli scheletri nell’armadio che il contesto saudita ha dimostrato di avere. Nulla di fatto, per il momento: la ricerca continua. Gli arabi non mollano, ma la decisione pare irrevocabile.