Superlega, Kroos attacca la UEFA: la frase in diretta è sconvolgente

Il centrocampista del Real Madrid Toni Kroos si è fermamente opposto alla UEFA esprimendo un parere sulla Superlega: le sue parole.

La Superlega, annunciata ormai due stagioni fa, ha decisamente acceso gli animi di calciatori, allenatori, dirigenti e addetti ai lavori. Tra sostenitori e profondi oppositori c’è quindi una guerra aperta che sembra avere ancora tante cartucce da sparare in vista del prossimo futuro.

Toni Kroos
Il centrocampista del Real Madrid Toni Kroos (TvPlay.it)

Il decalogo della nuova Superlega, illustrato recentemente, sta accumulando sempre più valutazioni positive. Tra questi, ad esempio, anche l’allenatore del Manchester United Erik Ten Hag che ha espressamente ammesso di apprezzare l’idea. Ma l’olandese non è il solo. Alla lista si è aggiunto anche il centrocampista del Real Madrid Toni Kroos.

Il tedesco ha voluto infatti esporsi pubblicamente contro la UEFA affermando di essere d’accordo nel veder nascere una nuova competizione europea alternativa alla Champions League.

Superlega, l’attacco di Kroos alla UEFA

La colonna del centrocampo del Real Madrid ne ha parlato più limpidamente attraverso il suo podcast personale. “L’idea della Superlega è cambiata e merita di essere ascoltata. Se si va più nel dettaglio non trovo da nessuna parte l’idea o il tentativo di escludere delle squadre. Non essendoci membri fondatori permanenti questa sarebbe una competizione aperta, gestita dai club e non dalla UEFA”.

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Il presidente dell’Uefa Ceferin, nemico numero uno della Superlega (TvPlay.it)

Una forte presa di posizione e un cambio radicale di opinione da parte del centrocampista tedesco. Nell’aprile del 2021, infatti, quando fu annunciata la nuova competizione, Kroos si era detto fortemente contrario, ammettendo addirittura che “sarebbe stato un buon momento per smettere di giocare”. Due anni dopo, in seguito al nuovo decalogo del torneo, il tedesco ha cambiato idea e ora si è scagliato contro la UEFA. “Se si valuta tutto neanche loro sono di certo dei samaritani. Ritengo che sia incredibilmente importante ascoltare altre proposte come la Superlega. Ho l’impressione che ormai non si ascolti più e che si bocci tutto a prescindere”.

Effettivamente, però, anche la Superlega ha rivisto il suo regolamento interno. Da un campionato chiuso e con pochi membri permanenti, ora la nuova competizione diventerebbe aperta alla partecipazione di 60 o 80 squadre divise in gironi. Partecipazione che sarebbe basata sul merito sportivo, con i club soggetti anche a promozioni e retrocessioni annuali. Insomma, in poche parole ci sarebbe la possibilità per vedere all’opera anche società emergenti.

La Superlega verrebbe quindi gestita direttamente dai club, assicurando un minimo di 14 partite, in modo da avere anche maggior stabilità economica da un punto di vista degli introiti. Prima di ulteriori sviluppi, però, ci sarà la sentenza della Corte di Giustizia che si pronuncerà ufficialmente a metà marzo.

 

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