Dopo la condanna per stupro, è arrivata un’altra cattiva notizia dal governo italiano per Robinho, che ora rischia grossissimo anche in Brasile
Sono diversi i giocatori brasiliani che, nel primo decennio degli anni Duemila (e per parte del secondo) hanno segnato l’immaginario degli appassionati di calcio pur senza essere riusciti a vincere con la maglia verdeoro. Tanti di loro, tra cui anche i due palloni d’Oro Kaká e Ronaldinho, sono anche passati dalla nostra Serie A. È toccato anche a campioni come Robinho e Dani Alves, in periodi diversi, anche se questi ultimi stanno facendo ora parlare di loro per complicatissime vicende con la giustizia.
Lo storico terzino del Barcellona (ma anche ex Juventus) si trova attualmente addirittura in carcere a Barcellona perché ritenuto colpevole di una violenza. Un caso simile, d’altronde, a quello che Robinho ha vissuto con la giustizia italiana, pur senza essere stato trattenuto in cella. Sono passati più di cinque anni da quando, nel novembre 2017, il Tribunale di Milano ha emesso una sentenza che condannava l’ex Milan a ben nove anni di reclusione. Il brasiliano, infatti, è stato riconosciuto colpevole di uno stupro avvenuto nel lontano 2013 proprio nel capoluogo milanese, quando vestiva la maglia rossonera.
Dopo la condanna, la diplomazia italiana che lavorato con le autorità brasiliane affinché il ragazzo di Sao Vicente sconti la sua pena. La Costituzione brasiliana esclude la possibilità che i cittadini possano essere estradati (come aveva richiesto il governo italiano alla fine del 2022), eppure l’ultima novità non può far certo sorridere il trentanovenne, che ora è in guai grossissimi.
Il portale carioca UOL ha riportato infatti nelle ultime ore come il 24 gennaio il ministro della Giustizia Carlo Nordio abbia firmato una richiesta poi inviata al governo brasiliano. Si chiede, dunque, che si “autorizzi, ai sensi della legge brasiliana, l’esecuzione della pena di nove anni di reclusione inflitta a Robson de Souza”.
Con lui, si ricorda, è stato condannato anche l’amico Ricardo Falco, riconosciuto colpevole dello stesso reato. Ed il governo italiano chiede la medesima sorte anche per quest’ultimo. La palla passa quindi ora alle autorità brasiliane, mentre la posizione di Robinho si aggrava, e la permanenza in patria non sembra poterlo salvare da una condanna che ha macchiato – almeno in Italia – la sua figura.
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