Si allarga il fronte di chi solleva dubbi sulla penalizzazione da scontare nel campionato in corso inflitta alla Juve: “Campionato alterato”
Con il Napoli che ha stracciato la concorrenza togliendo così ogni suspense alla lotta scudetto, l’unica partita che in sembra appassionare i tifosi è quella relativa alla pesante penalizzazione (-15) inflitta alla Juventus nell’ambito del processo bis sulle c.d. “plusvalenze fittizie“.
Una penalizzazione, tra l’altro, da scontare nel campionato in corso, motivo per il quale non sono pochi, anche all’esterno dell’ambiente bianconero, a storcere il naso di fronte a una sanzione che considerano una forzatura del diritto. D’altronde, è la prima volta che una penalizzazione deve essere scontata nel campionato in corso si eccettua il punto in meno nell’attuale classifica della Serie B, oltre a un ammenda di 6.000 euro, comminato al Genoa dalla Procura Federale della FIGC in seguito al patteggiamento del club ligure per i mancati adempimenti di parte dei versamenti relativi alle ritenute Irpef di settembre e ottobre 2022.
Penalizzazione Juve, De Siervo: “Elemento di alterazione”
Si tratta di un punto, quindi non in grado di alterare la competizione come nel caso del meno 15 alla Juventus come, tra gli altri, paventa l’Amministratore Delegato della Lega Serie A, Luigi De Siervo, che, nel colloquio con “La Repubblica”, è ritornato sull’argomento (“difficile pensare che la Juventus sia l’unica responsabile, le plusvalenze in linea di massima si fanno in due“, le sue dichiarazioni a fine gennaio) ribadendo la sua contrarietà a una sanzione che rappresenta un unicum nel panorama italiano ed europeo proprio in quanto suscettibile di alterare la regolarità del campionato auspicando, di conseguenza, che possa essere rivista:
Ma la penalizzazione alla Juventus non è l’unico motivo di preoccupazione per l’Ad della Lega che, infatti, non vede di buon occhio la “guerra” dei calendari, con l’Uefa, la (costituenda) Superlega e la Premier a contendersi il bottino a spese dei campionati.
La crescita delle “superleghe”, cioè la Premier League e la Champions League, che con il nuovo format punta ad aumentare i ricavi dagli attuali 3.5 miliardi di euro a 5 miliardi di euro, per De Siervo, drena le risorse a scapito dei campionati nazionali i cui introiti rischiano così di ridursi, con la nefasta conseguenza della concentrazione delle risorse sui club più ricchi mentre agli altri resterebbero solo le briciole determinando in tal modo uno squilibrio competitivo difficile da correggere e che già si nota in Francia e Germania dove, non a caso, vince sempre la stessa compagine.